Addio a Beppe Menegatti: il regista aveva 95 anni
Beppe Menegatti e Carla Fracci sono stati sposati per 54 anni e dalla loro unione è nato nel 1969 il figlio Francesco, che fino all’ultimo in ospedale è stato accanto al padre. La regina della danza mondiale e il regista erano convolati a nozze nel 1964. Si erano incrociati per la prima volta nella sala prove della Scala e fu un colpo di fulmine per entrambi. “Ero l’ultimo di una fila di persone che entravano, in testa c’era Luchino Visconti, poi il coreografo Léonide Massine, quindi il compositore Franco Mannino e la costumista Lila De Nobili e poi io che portavo la borsa a Visconti. Lila si gira e dice: ‘Luchino, non potrebbe essere questa qua la ragazza per la parte di Silvestra?’. E indica una fanciulla seduta per terra con i calzerotti rossi. Era Carla”, raccontò lui in un’intervista. (continua a leggere dopo le foto)
Morto Beppe Menegatti: lavorò con Visconti e De Sica
Prima di dedicarsi completamente alla lirica e alla danza, nella seconda metà degli anni ’60, Beppe Menegatti ha curato la regia delle pionieristiche rappresentazioni assolute in Italia di autori del ‘teatro dell’assurdo’ come Samuel Beckett, «Tutti quelli che cadono» e «Commedia». Spinto da Luchino Visconti, Menegatti già agli inizi degli anni ’60 si occupa del teatro di danza, interesse che diventa primario grazie alle nozze con Carla Fracci. Come ricorda «Il Messaggero», per esaltare la versatilità interpretativa della celebre moglie, si dedica all’ideazione di balletti drammatici, trovando spunti sia nella letteratura teatrale (“The Macbeths”, 1969; “Il gabbiano”, 1970; “Mirandolina”, 1983, “Il lutto si addice ad Elettra”, 1995), sia in quella operistica (“Il vespro siciliano, 1992) sia in biografie di personaggi storici che riadatta in drammaturgie (“Nijinskij memorie di giovinezza”, 1989; “Alma Mahler G. W.”, 1994; “Zelda, riservami un valzer”, 1998). Di recente, nel 2021, è stato consulente per il film biografico sulla Fracci, in onda su Rai Uno, diretto da Emanuele Imbucci e liberamente ispirato all’autobiografia ‘Passo dopo passo’ a cura di Enrico Rotelli.