Le cause: dai virus ai fattori ambientali
La polmonite interstiziale può avere molte origini diverse. Tra le principali, i virus respiratori (come quello dell’influenza o del Covid), ma anche batteri, malattie autoimmuni e persino reazioni allergiche. «A volte la causa è legata a un’esposizione prolungata a sostanze organiche o chimiche», chiarisce Pregliasco. «Polveri industriali, pesticidi o perfino peli di animali esotici possono innescare una risposta immunitaria anomala che danneggia il tessuto polmonare», ha aggiunto. Anche alcuni farmaci, in particolare quelli chemioterapici o utilizzati nelle terapie immunosoppressive, possono contribuire allo sviluppo della malattia. L’esperto sottolinea che, pur essendo più frequente negli anziani, la polmonite interstiziale può colpire anche persone più giovani, dai 40 anni in su, soprattutto se affette da altre patologie o se esposte a fattori di rischio ambientali.


Diagnosi e trattamenti
La diagnosi non è semplice, perché i sintomi iniziali possono essere confusi con quelli di una bronchite o di una polmonite comune. Spesso si ricorre a radiografie, TAC ad alta risoluzione e test della funzionalità respiratoria per individuare l’infiammazione. Il trattamento dipende dalla gravità del caso: in genere si utilizzano farmaci cortisonici per ridurre l’infiammazione e, quando necessario, ossigenoterapia o ventilazione assistita. «Durante la pandemia da Covid abbiamo imparato molto su questa patologia», spiega Pregliasco. E ancora: «L’eccessiva risposta del sistema immunitario, che cerca di difendersi ma finisce per danneggiare i polmoni, è il vero nodo del problema». Una delle strategie più efficaci resta la prevenzione: «Vaccinarsi contro l’influenza, il Covid e lo pneumococco», ricorda Pregliasco, «aumenta l’ombrello protettivo e riduce le possibilità che un’infezione respiratoria si trasformi in una polmonite interstiziale».
Fondamentale anche evitare il fumo e limitare l’esposizione a sostanze irritanti, specialmente per chi soffre già di patologie respiratorie. La morte di Peppe Vessicchio, amatissimo direttore d’orchestra, riporta l’attenzione su una malattia spesso invisibile fino a quando non è troppo tardi.