Una trama semplice ma universale
La serie è composta da 15 episodi, ognuno dei quali copre una settimana scolastica. Attraverso questo ritmo serrato, lo spettatore segue le vicende dei ragazzi della 3D, alle prese con gelosie, primi amori, paure di esclusione e piccoli problemi di salute che rischiano di renderli “outsider”. Riv4li riesce così a parlare non solo ai giovanissimi, ma anche a un pubblico adulto, grazie a una narrazione immediata ma ricca di significati. La rivalità tra i gruppi della classe diventa un pretesto per mostrare come ogni ragazzo debba affrontare le proprie insicurezze e imparare a confrontarsi con gli altri. Non c’è spazio per moralismi, ma solo per racconti sinceri e riconoscibili.

Perché vale la pena guardarla
Riv4li è una piacevole sorpresa nel catalogo Netflix. Pur con la sua leggerezza e qualche inevitabile imperfezione, riesce ad andare in profondità, offrendo spunti importanti sul senso di comunità, sul valore dell’amicizia e sulla lotta contro i pregiudizi. È una serie che parla a chi vive l’adolescenza oggi, ma che invita anche gli adulti a guardare quel mondo con occhi diversi. In un tempo segnato da pressioni sociali, ansia da prestazione e isolamento digitale, questa storia può aiutare qualcuno a sentirsi meno solo, o semplicemente a trovare strumenti per affrontare le proprie difficoltà. Un consiglio? Non fermatevi all’etichetta di “serie per ragazzi”: apritevi a Riv4li e potreste scoprire che, dietro la semplicità di una classe divisa tra insider e outsider, c’è molto da imparare anche da adulti.