Un’eredità difficile da raccogliere
Il paragone con il film del 2005 sarà inevitabile. Diretto da James McTeigue e interpretato da Hugo Weaving e Natalie Portman, V per Vendetta è diventato un cult intramontabile, ancora oggi simbolo della lotta contro l’oppressione e la manipolazione politica. L’immagine della maschera di Guy Fawkes, ormai adottata da movimenti di protesta in tutto il mondo, è entrata nella cultura popolare come icona della resistenza. La serie dovrà quindi affrontare un compito complesso: rinnovare una storia così radicata senza tradirne lo spirito, esplorando nuovi temi e sensibilità contemporanee.

HBO e la nuova era delle serie DC
Con V per Vendetta, HBO e DC Studios proseguono la loro collaborazione sul fronte delle serie live-action. Dopo il successo di The Penguin, spin-off di The Batman con Colin Farrell e Cristin Milioti, vincitore di nove Emmy, e dopo l’ottimo riscontro di Watchmen, la rete americana punta ancora su storie dal taglio politico e visionario. In arrivo ci sono anche Lanterns, con Kyle Chandler e Aaron Pierre nei panni delle Lanterne Verdi, e altri progetti già in sviluppo. Nel romanzo originale e nel film, “V” non è solo un uomo: è un’idea. E le idee, si sa, non possono essere uccise. È questo il nucleo che HBO vuole riscoprire: il potere della memoria, della libertà e del coraggio di ribellarsi. In un mondo dove la sorveglianza e la disinformazione sono diventate parte della quotidianità, V per Vendetta può tornare a parlarci con forza rinnovata. Perché, come diceva V, “le persone non dovrebbero avere paura dei propri governi. Sono i governi che dovrebbero avere paura del popolo.”