Il “trigger” del freddo e l’aumento dei contagi
Questo calo delle temperature non colpisce solo l’umore o la voglia di uscire di casa: crea condizioni ideali per la proliferazione dei virus respiratori, che trovano nell’aria fredda e secca il loro habitat perfetto. Gli sbalzi termici, uniti a giornate di pioggia e vento, favoriscono la trasmissione soprattutto dei virus parainfluenzali, mentre l’influenza stagionale vera e propria si fa sentire quando il freddo persiste sotto lo zero per giorni consecutivi con umidità elevata.

Virus respiratori: influenza e “cugini”
Secondo Pregliasco, con l’abbassamento delle temperature si possono stimare circa 400.000 casi settimanali di infezioni respiratorie a livello nazionale. Non si tratta solo di influenza: «In questo momento le rilevazioni del virus influenzale sono minoritarie rispetto ai virus ‘cugini’, simil-influenzali, come adenovirus e rinovirus. E c’è poi il Covid che si fa sentire», spiega l’esperto, come si legge su Adnkronos.
Ogni virus trova il suo momento ideale per colpire: i parainfluenzali approfittano degli sbalzi termici, mentre l’influenza “classica” si manifesta con freddo persistente e condizioni di alta umidità. Il Covid, da parte sua, non sembra rallentare, confermando che l’attenzione alle misure preventive rimane fondamentale. La combinazione di questi agenti patogeni può portare a un aumento significativo delle assenze scolastiche e lavorative, oltre a un maggiore affollamento negli ospedali.
Prevenzione e comportamenti consigliati
Con un quadro così complesso, proteggersi diventa essenziale. Vaccinazioni stagionali, igiene delle mani, uso corretto delle mascherine in ambienti chiusi e automedicazione responsabile sono strumenti fondamentali per limitare la diffusione dei virus. Pregliasco sottolinea che, nonostante l’allerta freddo, mantenere uno stile di vita sano, con corretta alimentazione e riposo, può fare la differenza nel rafforzare le difese immunitarie. In sintesi, l’autunno 2025 si apre con un’avvertenza chiara: il freddo non è solo un fastidio, ma un campanello d’allarme sanitario. Chi saprà interpretarlo e agire per tempo avrà maggiori possibilità di affrontare senza intoppi una stagione in cui virus respiratori e sbalzi termici saranno protagonisti.