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“Picco di morti in questo modo”, pericolo a Natale: “Evitate di fare queste cose”. Cosa succede


Perché a Natale aumentano infarti e decessi cardiovascolari

Le analisi dei dati ospedalieri mostrano che, durante le festività di fine anno, il numero di accessi al pronto soccorso per infarto miocardico acuto e altre emergenze cardiologiche tende a crescere. Una delle spiegazioni più citate riguarda il cosiddetto «effetto festività»: molte persone, nonostante sintomi sospetti come dolore al petto, affanno o malessere improvviso, tendono a rimandare la chiamata ai soccorsi per non «rovinare la festa» ai familiari o per non interrompere celebrazioni e viaggi.

Questo ritardo nell’allertare il 118 o nel recarsi in ospedale può avere conseguenze gravi, perché in caso di infarto il fattore tempo è determinante. Un intervento rapido consente di limitare i danni al muscolo cardiaco e di migliorare le probabilità di sopravvivenza, mentre una diagnosi tardiva aumenta il rischio di complicanze e di esito fatale. Per questo motivo i cardiologi raccomandano di non sottovalutare mai i sintomi e di chiedere immediatamente aiuto in presenza di segnali di allarme.

Altri elementi che contribuiscono al picco di decessi sono i cambiamenti nelle abitudini quotidiane tipici del periodo natalizio. Si dorme meno, si mangia e si beve di più, si interrompe l’attività fisica abituale e si modificano persino gli orari di assunzione dei farmaci, con possibili ripercussioni sulla pressione arteriosa, sul ritmo cardiaco e sull’equilibrio generale dell’organismo. Anche i lunghi viaggi in auto, treno o aereo possono incidere, soprattutto in soggetti con patologie già note.

Gli esperti invitano inoltre a non trascurare l’impatto del freddo. Le basse temperature favoriscono la vasocostrizione, cioè il restringimento dei vasi sanguigni, contribuendo a un aumento della pressione arteriosa e rendendo più probabile la rottura di placche aterosclerotiche all’interno delle arterie coronarie. Il risultato può essere la formazione di un trombo che blocca il flusso di sangue al cuore, innescando l’infarto.

Stress emotivo, tensioni familiari e salute del cuore

Le feste di Natale vengono spesso vissute come un momento obbligato di serenità e armonia, ma nella realtà molte persone sperimentano ansia, tristezza o tensioni relazionali. Incontri familiari complicati, ricordi dolorosi di persone scomparse, difficoltà economiche e aspettative irrealistiche possono trasformare questo periodo in una fonte aggiuntiva di stress psicologico.

Lo stress emotivo intenso influisce direttamente sul sistema cardiovascolare: aumenta la produzione di ormoni come adrenalina e cortisolo, accelera il battito cardiaco e può determinare rialzi pressori improvvisi. In soggetti predisposti, questi meccanismi possono favorire la comparsa di aritmie, crisi ipertensive e perfino sindromi coronariche acute. In alcuni casi si osserva anche la cosiddetta cardiomiopatia da stress, nota come «sindrome di Takotsubo», che mima un infarto ma ha caratteristiche particolari.

Per ridurre l’impatto dello stress, i medici suggeriscono di programmare con anticipo le attività festive, evitare sovraccarichi organizzativi e concedersi spazi di tranquillità personale. È importante riconoscere le proprie emozioni, non isolarsi e, se necessario, chiedere supporto a persone di fiducia o a professionisti della salute mentale, soprattutto in presenza di sintomi di ansia marcata o depressione.

Un ruolo cruciale è svolto anche dal sonno. Durante le feste, orari sregolati e serate prolungate possono ridurre la qualità e la durata del riposo notturno. La privazione di sonno è considerata un fattore di rischio cardiovascolare, in quanto associata a squilibri ormonali, aumento della pressione arteriosa e peggioramento del controllo glicemico nei pazienti diabetici. Mantenere, per quanto possibile, una regolarità nel sonno aiuta a proteggere il cuore.

Attenzione a tavola: come limitare i rischi

Consigli a tavola per prevenire infarti durante le feste

Le abbuffate natalizie rappresentano uno dei pericoli principali per chi desidera preservare la salute del cuore. I tradizionali menu delle feste sono spesso caratterizzati da piatti molto calorici, ricchi di grassi saturi e sale, che possono provocare un repentino aumento dei livelli di colesterolo e della pressione arteriosa. Tra gli alimenti da consumare con moderazione rientrano cotechino, zampone, salumi e insaccati, formaggi stagionati, burro, panna, fritture e numerosi prodotti ultraprocessati.

Anche i dolci tipici del periodo, come panettone, pandoro, torrone, struffoli e dessert industriali confezionati, sono spesso ricchi di zuccheri semplici e grassi. Un consumo eccessivo può favorire l’aumento di peso in tempi brevi e complicare il controllo glicemico nelle persone con diabete o con alterazioni della glicemia. Inoltre, la digestione impegnativa di pasti molto abbondanti può provocare un sovraccarico per l’apparato digerente e il sistema cardiocircolatorio.

Per prevenire questi rischi, gli specialisti consigliano di adottare un approccio moderato ed equilibrato a tavola. È possibile assaggiare i piatti tradizionali senza esagerare nelle quantità, privilegiando le porzioni ridotte e cercando di aumentare la presenza di verdure, legumi, pesce e alimenti ricchi di grassi insaturi, come l’olio extravergine d’oliva e la frutta secca non salata. È utile anche evitare di ripetere più volte lo stesso schema di abbondanza in giorni consecutivi.

Un altro aspetto importante riguarda la distribuzione dei pasti. Saltare colazione o pranzo per «prepararsi» a una grande cena è una strategia controproducente, che porta ad arrivare a tavola affamati e a mangiare in modo rapido e incontrollato. Meglio mantenere più pasti leggeri nel corso della giornata, masticare lentamente e fermarsi quando ci si sente sazi, senza forzarsi a finire tutte le portate.

Alcol, sale e bevande: nemici silenziosi del cuore

Nel periodo festivo il consumo di alcol tende ad aumentare in modo significativo, tra brindisi, aperitivi e cene in compagnia. Vino, spumante e superalcolici, se assunti in quantità elevate, possono determinare un incremento della pressione arteriosa e favorire l’insorgenza di aritmie. Questo fenomeno è particolarmente rilevante negli anziani, considerando che una quota importante degli over 70 soffre di fibrillazione atriale, spesso non diagnosticata.

L’alcol, inoltre, interferisce con l’efficacia di molti farmaci utilizzati per trattare ipertensione, insufficienza cardiaca e altre patologie croniche, e può aggravare problemi di fegato e metabolismo. Per queste ragioni è opportuno limitare il numero di bicchieri, evitare i superalcolici e alternare le bevande alcoliche con acqua. Chi è in terapia o ha ricevuto precise indicazioni dal cardiologo dovrebbe attenersi scrupolosamente alle raccomandazioni ricevute.

Il sale è un altro elemento da non sottovalutare. Un’elevata assunzione di sodio favorisce la ritenzione di liquidi e contribuisce all’aumento della pressione arteriosa. Nei pazienti con scompenso cardiaco, il consumo eccessivo di cibi salati stimola la sete e obbliga il cuore a un lavoro ulteriore, incrementando la possibilità di scompensi acuti, edemi e ricoveri ospedalieri. È quindi importante limitare l’uso del sale aggiunto e fare attenzione ai prodotti già ricchi di sodio.

Oltre all’alcol, anche altre bevande zuccherate o contenenti caffeina, se consumate in grandi quantità, possono contribuire a peggiorare la pressione arteriosa, il controllo glicemico e la qualità del sonno. La scelta ideale resta l’acqua, eventualmente accompagnata da tisane non zuccherate o bevande calde leggere, che aiutano a mantenere una buona idratazione senza sovraccaricare l’organismo.

Muoversi per proteggere il cuore durante le feste

Per difendere il sistema cardiovascolare non è necessario praticare attività sportive intense. Gli esperti consigliano di mantenere una regolare attività fisica anche nei giorni di festa, adattandola alla propria età e alle proprie condizioni di salute. Lunghe passeggiate quotidiane, di almeno 3-4 chilometri, contribuiscono ad aumentare il colesterolo HDL, considerato «buono», e a ridurre il colesterolo LDL, definito «cattivo», offrendo una protezione importante contro infarti e ictus.

Oltre alle camminate, possono essere utili semplici esercizi di ginnastica dolce in casa, salire le scale invece di usare l’ascensore, dedicare tempo a piccoli spostamenti a piedi al posto dell’auto. L’obiettivo è evitare una completa inattività, che promuove l’aumento di peso, peggiora il controllo della glicemia e della pressione e può accentuare la sensazione di stanchezza e apatia.

Naturalmente, prima di intraprendere qualsiasi nuovo programma di esercizio, le persone con malattie cardiovascolari note dovrebbero consultare il proprio medico o cardiologo, per ricevere indicazioni personalizzate sui limiti da rispettare e sui segnali di allarme da non ignorare, come affanno intenso, dolore toracico o palpitazioni anomale durante lo sforzo.

L’ideale è mantenere un equilibrio tra alimentazione, movimento e relax. Un’attività fisica regolare, associata a pasti moderati e a tempi di riposo adeguati, rappresenta la strategia più efficace per affrontare le festività senza mettere in pericolo la salute del cuore e dell’intero organismo.

Chi è più a rischio e quali segnali non ignorare

Alcune categorie di persone devono prestare particolare attenzione durante il periodo natalizio. Tra queste rientrano i soggetti con ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia, storia di infarto o di altre cardiopatie, oltre ai fumatori e agli anziani. In questi gruppi, l’esposizione a stress, freddo, abbondanti pasti e consumo di alcol può aumentare in modo significativo il rischio di eventi acuti.

È fondamentale riconoscere i segnali di un possibile infarto: dolore o senso di peso al petto che può irradiarsi a braccia, collo, mandibola o schiena, sudorazione fredda, nausea, mancanza di respiro, improvvisa sensazione di intensa debolezza o ansia. In presenza di questi sintomi, anche se non sono particolarmente intensi, è essenziale chiamare subito i soccorsi e non attendere che passino spontaneamente.

Alcuni pazienti, in particolare le donne e le persone con diabete, possono presentare sintomi atipici o meno evidenti, come forte stanchezza, malessere generale, dolore alla schiena o allo stomaco. Questo rende ancora più importante non sottovalutare il proprio stato di salute e rivolgersi rapidamente a un medico in caso di dubbio.

Un altro campanello d’allarme è rappresentato dalle aritmie: palpitazioni improvvise, sensazione di battito irregolare o troppo veloce, accompagnate da vertigini, svenimento o difficoltà respiratorie, richiedono una valutazione tempestiva, soprattutto nelle persone anziane o con fibrillazione atriale nota o sospetta.

Come prepararsi alle feste in sicurezza

Per affrontare il periodo natalizio riducendo al minimo i rischi per il cuore, gli specialisti raccomandano alcune misure preventive semplici ma efficaci. Prima di tutto, è importante non interrompere le terapie in corso: i farmaci prescritti per pressione, colesterolo, diabete o problemi cardiaci vanno assunti con regolarità, anche quando la routine quotidiana cambia per via delle feste.

È utile pianificare con anticipo i pasti principali, concordando con familiari o amici menu più equilibrati, con meno grassi e meno sale, e prevedendo alternative leggere. Allo stesso modo, si possono stabilire limiti chiari al consumo di alcol e decidere orari realistici per andare a dormire, evitando notti in bianco che potrebbero pesare sul sistema cardiovascolare.

Chi è in cura da un cardiologo può valutare, in base alla propria situazione clinica, se è opportuno effettuare un controllo prima delle festività, in modo da verificare la stabilità della condizione e ricevere eventuali aggiustamenti della terapia o indicazioni personalizzate sul comportamento da tenere.

Infine, le campagne di sensibilizzazione ricordano che la prevenzione cardiovascolare non riguarda solo il periodo natalizio, ma deve essere un obiettivo costante durante tutto l’anno. Le feste di fine anno, tuttavia, rappresentano un momento particolarmente delicato in cui adottare maggiore prudenza può davvero fare la differenza nel ridurre il numero di infarti e decessi correlati al cuore.

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