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Addio a un vero orgoglio italiano. La triste notizia è appena arrivata

Impegno nella divulgazione e nella formazione

Oltre alla sua intensa attività clinica, il professor Pietro Rosetta si è distinto per la sua passione nella divulgazione scientifica. Collaboratore del Corriere della Sera, era autore di un forum dedicato all’oculistica, un punto di riferimento per la diffusione di informazioni affidabili sulla salute della vista e per il confronto tra specialisti e pubblico generale.

La sua attenzione all’aspetto sociale della medicina è stata riconosciuta anche nel 1990, quando ha ricevuto il premio AIDO per l’impegno nella donazione e prelievo di cornee. Questo premio ha sottolineato la sua dedizione ai valori umani e all’importanza della solidarietà nel campo medico.

Tra il 1990 e il 1992, il professor Rosetta ha lavorato presso la Fondazione Oftalmologica A. de Rothschild di Parigi, sotto la direzione della professoressa Danièle Aron Rosa, inventrice dello YAG laser in oftalmologia. In questo periodo, ha conseguito anche il titolo di assistente straniero in Oftalmologia presso l’Università Paris VII, ampliando ulteriormente la sua esperienza internazionale.

Dal 1997 al 2019, Rosetta ha prestato servizio presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, dove ha ricoperto il ruolo di responsabile del Servizio di Patologia Corneale e dei Trapianti nel Centro Oculistico diretto dal professor Paolo Vinciguerra. Qui ha contribuito in modo determinante all’innovazione delle tecniche chirurgiche più avanzate.

Innovazione nella terapia del cheratocono e delle malattie corneali

Il professor Rosetta è stato autore di numerosi studi su tecniche di cross-linking corneale, una terapia chirurgica innovativa per il trattamento del cheratocono e delle infezioni corneali. In Italia è stato tra i principali promotori di questa metodica, contribuendo a migliorare la qualità della vita di molti pazienti affetti da gravi patologie oculari.

Le sue competenze spaziavano dalla chirurgia dei trapianti corneali alla chirurgia della cataratta e a quella refrattiva. Grazie all’approccio multidisciplinare, Rosetta ha saputo integrare ricerca scientifica e pratica clinica, garantendo ai suoi pazienti soluzioni terapeutiche all’avanguardia.

La sua capacità di ascolto e la dedizione verso i pazienti sono stati elementi centrali del suo metodo di lavoro. Nel corso della carriera, ha saputo trasmettere questi valori anche ai colleghi più giovani, contribuendo a formare una nuova generazione di specialisti attenti sia alla qualità tecnica che all’aspetto umano della professione.

Il contributo di Pietro Rosetta alla medicina oculistica rimane oggi un punto di riferimento per tutta la comunità scientifica. La sua eredità continuerà a vivere attraverso le tecniche sviluppate, gli studi pubblicati e l’impegno nella formazione di medici e ricercatori dedicati alla cura della vista.

Vercelli in lutto: i funerali di Pietro Rosetta

Pur avendo costruito una solida carriera nel capoluogo lombardo e in vari contesti internazionali, il dottor Rosetta non ha mai interrotto il rapporto con le proprie radici. Come ricordato da La Sesia, dopo gli studi classici compiuti nella sua Vercelli — città che gli aveva dato i natali e alla quale è rimasto sempre legato — aveva scelto di esercitare la professione anche lì, affiancando all’attività milanese uno studio specialistico nella terra d’origine, a dimostrazione di un impegno costante verso entrambe le comunità. Secondo quanto riportato da Vercelli Notizie, l’estremo saluto al dottor Rosetta sarà celebrato sabato 8 novembre, alle ore 9.30, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Milano. Un ultimo momento di raccoglimento nella città dove aveva trascorso gran parte della sua prestigiosa attività professionale, senza però mai far venir meno l’affetto e il legame con la sua Vercelli.

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