
Aerei israeliani nella base militare italiana, la denuncia gravissima: “Cosa vogliono fare”. La presenza di velivoli militari israeliani in Sicilia ha catalizzato l’attenzione pubblica e politica nei giorni che precedono la partenza della Global Sumud Flotilla, una delle iniziative internazionali più rilevanti a sostegno della popolazione di Gaza. Nelle ultime ore, la base militare di Sigonella è stata teatro dell’atterraggio di un Kc-130H Karnaf appartenente all’aeronautica militare israeliana, decollato dalla base di Nevatim AB e ripartito in direzione Israele in serata. L’episodio si inserisce in un contesto già teso, segnato dalla mobilitazione di numerosi attivisti e osservatori internazionali sul territorio siciliano. Cosa sta succedendo.
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Aerei israeliani in Sicilia: cosa succede
I Kc-130H Karnaf, parte integrante dello Squadrone 131, sono noti per la loro capacità di svolgere missioni di rifornimento in volo e trasporto logistico, ma il loro impiego si estende anche a operazioni di sorveglianza e strategia militare, come dimostrato in passato nei cieli della Siria e in operazioni connesse all’Iran. L’attività registrata in Italia ha suscitato interrogativi proprio in virtù della coincidenza con la partenza della Flotilla e il clima di attenzione internazionale.
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I movimenti dei velivoli militari: cosa vogliono fare
Secondo quanto riferito dal giornalista Sergio Scandurra, il Kc-130H avrebbe lasciato Sigonella attorno alle 22:15 CEST, facendo ritorno in Israele. La notizia è stata rapidamente rilanciata dalle principali agenzie di settore e ha contribuito ad alimentare un vivace dibattito circa le motivazioni e gli obiettivi di tali movimenti aerei.
Oltre al velivolo segnalato, fonti specializzate hanno riportato ulteriori movimenti sospetti nei pressi della base siciliana, rimarcando come la presenza israeliana in Sicilia avvenga in un momento di particolare attenzione internazionale. Diversi osservatori hanno sottolineato la necessità di un monitoraggio attento delle attività militari nella regione, considerate potenzialmente rilevanti per l’equilibrio geopolitico del Mediterraneo.
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