Una relazione che minimizza: dubbi sull’inchiesta indiana
La sintesi del dialogo contenuta nel rapporto preliminare dell’Aircraft Accident Investigation Bureau ha sollevato più di una perplessità. Secondo le fonti, le autorità indiane avrebbero minimizzato o omesso dettagli cruciali del dialogo tra i piloti. «Il documento tecnico è scarno», si legge, e non spiega in modo chiaro né la dinamica né le responsabilità.
Le parole captate dalla scatola nera suggeriscono che a bordo ci fosse un grave dissidio tra i due piloti, culminato forse in un errore umano o addirittura in un atto deliberato. Lo stesso capitano Sabharwal, secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal Daily Telegraph, soffriva psicologicamente e aveva chiesto lunghi periodi di malattia dopo un lutto familiare.
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Una tragedia tra dubbi e omissioni
Resta dunque aperta la questione della trasparenza. A distanza di quasi un mese dalla tragedia, la verità sul volo AI171 è ancora offuscata da omissioni e ipotesi non confermate. Il triplo “mayday” lanciato pochi istanti prima dello schianto è attribuito a uno dei due piloti, ma anche qui manca chiarezza.
Con l’attenzione dell’opinione pubblica e di molte autorità internazionali, si moltiplicano le richieste affinché l’inchiesta venga approfondita senza zone d’ombra. Se davvero le leve del carburante sono state spostate volontariamente, e se la lite in cabina è stata ignorata nel rapporto ufficiale, allora la portata dell’errore — o dell’intenzionalità — assume un’altra dimensione.