L’ipotesi più concreta
Un’ipotesi concreta è che, sul food truck incriminato, sia stato utilizzato lo stesso attrezzo da cucina per maneggiare alimenti diversi, favorendo la contaminazione incrociata. Un errore che, in presenza della tossina botulinica, può trasformarsi in una trappola mortale.


Un’emergenza che richiede risposte rapide
L’episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza alimentare e sui controlli nella ristorazione ambulante. In Calabria, come in altre regioni turistiche, i chioschi e i food truck sono parte integrante dell’offerta gastronomica estiva. Ma questo caso dimostra quanto sia fondamentale rispettare scrupolosamente le norme igieniche e garantire la tracciabilità degli ingredienti. L’inchiesta dovrà stabilire con precisione dove e come sia avvenuta la contaminazione, ma per le famiglie delle vittime e per i pazienti ancora in ospedale, la priorità è una sola: che simili tragedie non si ripetano.