Ritardi nella pubblicazione e raccomandazioni ai consumatori
Un aspetto che ha fatto discutere è il ritardo con cui gli avvisi sono stati resi pubblici: i provvedimenti di ritiro risalgono infatti ad agosto, ma il Ministero li ha diffusi soltanto nelle ultime ore. Una discrepanza temporale che riaccende il dibattito sulla tempestività delle comunicazioni in materia di sicurezza alimentare. Il Ministero della Salute raccomanda ai consumatori di non consumare i prodotti indicati, restituendoli al punto vendita d’acquisto.
Non sono stati segnalati, al momento, casi di intossicazione o effetti avversi, ma il richiamo è stato disposto in via precauzionale. Le autorità sanitarie ricordano inoltre che, nonostante l’uso della canapa in ambito alimentare sia in parte regolamentato, solo alcune varietà e concentrazioni sono consentite, e che l’utilizzo improprio di componenti non approvati può comportare rischi tossicologici o interazioni con farmaci.
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Una vicenda che riapre il dibattito sul Novel Food
Il caso delle tisane e della birra alla canapa riporta in primo piano il tema del Novel Food e della regolamentazione europea sulla canapa industriale. Negli ultimi anni, molte aziende italiane hanno investito nella produzione di alimenti e bevande a base di canapa, attratte dal crescente interesse dei consumatori per i prodotti naturali e alternativi. Tuttavia, la normativa resta complessa e in continua evoluzione, con margini di interpretazione che spesso generano incertezze e richiami come quello odierno.
In attesa di chiarimenti definitivi da parte del Ministero e dell’EFSA, la raccomandazione è una sola: verificare sempre l’origine e la conformità dei prodotti a base di canapa, preferendo marchi che garantiscano trasparenza e tracciabilità.