Dove e quando si verificano
Questi temporali sono più comuni nelle aree costiere e tendono a essere più intensi durante la stagione autunnale, quando il Mediterraneo accumula calore, reagendo alle perturbazioni in arrivo dal Nord Europa o dall’Atlantico. Le recenti alluvioni verificatesi in Sicilia e Liguria sono state infatti attribuite a questo tipo di fenomeno meteorologico.
È possibile affermare che il rischio di tali eventi aumenta in un contesto di riscaldamento globale. Un’atmosfera più calda comporta un incremento del vapore acqueo e dell’energia disponibile per alimentare temporali e sistemi ciclonici. Sebbene le alluvioni siano sempre esistite, si osserva un aumento della loro frequenza, con intervalli di ritorno che si stanno accorciando nel tempo. (Continua a leggere dopo le foto)
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L’aumento della temperatura atmosferica porta a una maggiore presenza di vapore acqueo, il che significa che ci sarà più energia disponibile per i fenomeni temporaleschi e i cicloni. Questo incremento di energia si traduce in un aumento della probabilità di eventi meteorologici estremi, anche in condizioni bariche simili.
Le regioni più vulnerabili a tali fenomeni includono quelle bagnate dai mari Tirreno, Ionio e Ligure, come Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna, Basilicata e Puglia, in particolare nelle zone costiere. Tuttavia, anche altre aree del territorio nazionale possono essere interessate, sebbene con una frequenza inferiore.