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“Altissimo rischio”. Allarme in Italia, cosa sta per accadere

Manifestazioni pro-Palestina: rischio disordini

La decisione arriva in un contesto di tensioni crescenti: martedì pomeriggio è prevista anche una manifestazione pro-Palestina nel centro storico, con la possibilità di richiamare fino a 10.000 partecipanti.
Secondo l’ordinanza prefettizia, il corteo “potrebbe costituire occasione di infiltrazioni da parte di frange violente, con possibili rischi per la sicurezza pubblica e privata”. Le forze dell’ordine temono il contatto tra manifestanti e tifoserie, soprattutto nelle vie che collegano il centro alla zona sportiva. Il controllo sarà quindi capillare, e l’intera città diventerà un laboratorio di sorveglianza in tempo reale.

Forze dell’ordine e tecnologie: il dispositivo antiterrorismo

La macchina della sicurezza si muove come un’orchestra perfettamente sincronizzata. Polizia, carabinieri, guardia di finanza ed esercito saranno dispiegati nei punti più sensibili. Il piano prevede anche l’intervento dei reparti speciali e l’impiego dei militari dell’operazione “Strade sicure”. All’interno dell’impianto sportivo opereranno unità cinofile, artificieri e droni per il monitoraggio dall’alto.
Sarà un martedì a cielo sorvegliato: elicotteri in perlustrazione, sistemi a infrarossi e telecamere intelligenti, capaci di rilevare movimenti sospetti e oggetti non autorizzati. Nei dintorni dell’impianto sportivo, l’accesso sarà filtrato in più fasi, con controlli di documenti e perquisizioni selettive. Anche le aree intorno agli hotel delle due squadre saranno presidiatissime, per evitare contatti imprevisti o tentativi di protesta ravvicinata.
Il prefetto Lione ha ribadito: “Siamo in grado di gestire l’ordine pubblico, garantendo a tutti la possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero.” Un’affermazione che riassume la complessità del momento: il diritto di manifestare resta inviolabile, ma la priorità è prevenire qualunque degenerazione.
Intanto, la città si è adeguata: limitazioni al traffico, divieti di sosta, controlli continui, cancelli e pattuglie a ogni incrocio. In piazza Primo Maggio, un lenzuolo di oltre venti metri, realizzato dall’associazione “Carnia per la pace”, riporta i 18.000 nomi dei bambini uccisi a Gaza. Un gesto di memoria e protesta che restituisce umanità a un giorno di cemento e sirene.

Tra tensioni e simboli: l’attesa per Italia-Israele

Sotto questo cielo blindato, martedì sera andrà in scena la partita Italia-Israele, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Un appuntamento che, in altri tempi, sarebbe stato solo sportivo. Ora, invece, è carico di significati e paure.
All’interno del Bluenergy Stadium saranno presenti circa 8.000 spettatori, tra cui 51 tifosi provenienti da Israele, su una capienza complessiva di 16.000. I numeri raccontano un entusiasmo contenuto, forse frenato dal clima teso e dalle misure eccezionali. Anche per questo, la gara di basket di A1 tra Apu Udine e Virtus Bologna è stata anticipata, per lasciare spazio a un dispositivo di sicurezza totale.
La città, intanto, si è abituata a vivere sospesa. Le voci delle proteste si mescolano al suono dei controlli, i colori delle bandiere si alternano a quelli delle divise. E mentre i riflettori dello stadio si accenderanno martedì sera, Udine sarà già da ore un teatro di equilibrio fragile, dove sport e politica, paura e speranza, si incontrano sullo stesso campo.

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