
Quasi 30 anni dopo la scomparsa di Angela Celentano sul Monte Faito, si riaccende una nuova speranza. La recente decisione del tribunale di Napoli ha riaperto le indagini su una delle piste più intriganti del caso: quella che conduce in Turchia. Cosa si è scoperto?
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Cos’è la pista turca
Tutto ha avuto origine da una segnalazione ricevuta nel 2009 dalla blogger Vincenza Trentinella, informata da un sacerdote, don Augusto, in punto di morte. Seguendo questa intuizione, partì per la Turchia con l’avvocato Ferrandino. A Büyükada, simulando una visita a un veterinario locale, Fafhi Bey, ritenuto un elemento chiave nella vicenda, catturò un’immagine di una ragazza somigliante all’ipotetica Angela adulta. Questa foto, tratta da un video, divenne il simbolo della cosiddetta pista turca, suscitando dibattiti e scetticismo. Tuttavia, le analisi biometriche condotte in Italia non hanno fornito prove decisive.

Angela Celentano, al via nuovi accertamenti sulla pista turca
Il giudice Federica Colucci ha accolto la richiesta dei legali della famiglia Celentano, Luigi Ferrandino ed Enrica Visconti, ordinando nuovi accertamenti. Tra questi, un test del DNA su una giovane donna che appare in un video girato nel 2009 sull’isola di Büyükada, nei pressi di Istanbul. La somiglianza della ragazza con Angela ha suscitato scalpore in passato e ora potrebbe finalmente fornire risposte concrete attraverso la prova genetica. Angela, che oggi avrebbe 32 anni, rimane una figura viva nei cuori della famiglia e della nazione.
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