L’inflazione e l’aumento dei prezzi nel settore scolastico
L’analisi dei listini editoriali mostra come l’aumento dei prezzi sia strettamente collegato all’andamento dell’inflazione. In particolare, si registra un incremento dell’1,8% rispetto all’anno precedente, in linea con il dato rilevato dall’Indice nazionale dei prezzi al consumo, che si attesta all’1,7%. Tuttavia, questa variazione apparentemente contenuta si va a sommare a rincari più significativi avvenuti negli ultimi anni. Tra il 2021 e il 2023, il prezzo della carta ha subito un aumento fino al 60%, seguito da una riduzione del 20% nell’anno successivo. Nonostante questa diminuzione, i prezzi di copertina per i libri e il materiale scolastico restano elevati, poiché, come sottolinea Carrus, «una volta applicati certi aumenti, raramente si torna indietro, e questo diventa un problema se stipendi e redditi non crescono nella stessa misura». Il rischio concreto è una diminuzione della capacità di spesa delle famiglie e una modifica delle abitudini di acquisto anche in ambito scolastico.
Nonostante il calo dei prezzi delle materie prime e della logistica, il settore scolastico non sembra beneficiare in modo proporzionale di queste variazioni. Ciò determina una situazione di squilibrio, in cui i costi effettivi per le famiglie rimangono elevati, rendendo difficile l’accesso a materiali di qualità e aggiornati. Si evidenzia inoltre come il fenomeno non sia isolato, ma rifletta dinamiche già osservate in altri comparti, dove l’aumento dei prezzi raramente viene compensato da successivi ribassi, consolidando una tendenza preoccupante per il potere d’acquisto dei cittadini.

Le nuove edizioni e il mercato dell’usato
Un elemento che incide in modo significativo sul caro-libri è la frequente introduzione di nuove edizioni da parte degli editori. Questa pratica limita il ricorso al mercato dell’usato, che rappresenta per molte famiglie una delle principali strategie di risparmio. Secondo Federconsumatori, la pubblicazione di nuove versioni dei testi scolastici avviene spesso anche in assenza di sostanziali aggiornamenti, vanificando l’impegno assunto dagli editori di mantenere in vigore la stessa edizione per almeno cinque anni. La conseguenza è che, con l’introduzione di minime modifiche, vengono imposti prezzi maggiorati, rendendo difficile l’acquisto di testi usati e costringendo le famiglie a optare per l’acquisto del nuovo. Come afferma Carrus: «Le nuove edizioni dovrebbero essere giustificate solo da veri aggiornamenti di contenuto, ma talvolta sono introdotte con differenze minime rispetto alle precedenti». Questa situazione alimenta la percezione di una spesa inevitabile e poco controllabile, aggravando la pressione sulle famiglie e riducendo le possibilità di risparmio, soprattutto per chi ha più figli in età scolare. Il mercato dell’usato, se adeguatamente regolamentato e incentivato, potrebbe rappresentare una risposta efficace al problema del caro-libri, fornendo a studenti e famiglie un’alternativa concreta e sostenibile per affrontare i costi dell’istruzione.

Il diritto allo studio e il ruolo delle istituzioni
Nel contesto attuale, garantire il diritto allo studio rappresenta una priorità assoluta. Come sottolinea Carrus, è necessario adottare regole di mercato più trasparenti e prevedere fondi di sostegno adeguati per le famiglie in difficoltà. «In Italia si parla molto di politiche a favore della scuola, ma si fa ancora troppo poco. Serve un impegno concreto e continuativo», evidenzia. Le istituzioni sono chiamate a intervenire con misure efficaci per contenere i costi dell’istruzione e rendere accessibile a tutti un percorso scolastico completo e di qualità. Tra gli interventi possibili figurano l’ampliamento delle agevolazioni fiscali, la distribuzione gratuita o a prezzi calmierati dei libri di testo e la promozione di iniziative di scambio e riutilizzo dei materiali scolastici. Anche il coinvolgimento delle comunità locali e delle associazioni può contribuire a rafforzare il supporto alle famiglie, attraverso progetti di solidarietà, raccolte fondi e attività di sensibilizzazione sui temi dell’istruzione e dell’equità sociale.
L’obiettivo principale rimane quello di assicurare che ogni studente abbia l’opportunità di frequentare la scuola in condizioni di uguaglianza, senza che le difficoltà economiche costituiscano un ostacolo al percorso formativo e al futuro dei giovani.