Una nuova decisione giudiziaria riporta l’attenzione sul caso Garlasco, uno dei procedimenti più dibattuti degli ultimi anni. Mentre si pensava che la situazione fosse ormai definita, il Tribunale del Riesame di Brescia introduce un elemento di discontinuità destinato a incidere sull’evoluzione dell’indagine.
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Garlasco, il Tribunale di Brescia annulla il sequestro dei dispositivi di Venditti
Il Tribunale del Riesame di Brescia ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Domenico Aiello, legale difensore di Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia. Con questa decisione, viene annullato il sequestro effettuato il 26 settembre scorso nell’ambito dell’indagine per corruzione in atti giudiziari che vede coinvolto Venditti al centro di un’importante inchiesta nazionale.
Secondo l’accusa, all’ex magistrato era stato contestato di aver ricevuto somme di denaro per favorire l’archiviazione di Andrea Sempio, coinvolto nell’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco nel 2007. Il sequestro aveva interessato l’intera sfera elettronica personale di Venditti: cellulare, tre computer e due hard disk erano stati posti sotto sequestro dagli inquirenti.
“Accuse infondate e prive di riscontri”: le parole dell’avvocato di Venditti
Con la pronuncia del Riesame, tutti i dispositivi elettronici dovranno essere riconsegnati a Mario Venditti. Rimangono però sotto la lente degli investigatori le informazioni annotate in due agende personali, considerate ancora elementi centrali per ricostruire i fatti oggetto di indagine.
La strategia difensiva, coordinata dall’avvocato Aiello, ha sempre contestato la legittimità del provvedimento, definendolo “sproporzionato e privo di base concreta”. La difesa sostiene l’assenza di elementi diretti che colleghino Venditti a presunti vantaggi indebiti. “Accuse infondate e prive di riscontri”, aveva dichiarato Aiello nei giorni scorsi, accogliendo la decisione del Riesame come “un primo passo verso il ripristino della verità”.
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