
L’arresto di Savu, quali prospettive per il giallo di Garlasco
L’arresto di Savu, avvenuto a seguito di una lunga attività di cooperazione internazionale tra le forze dell’ordine svizzere e italiane, potrebbe aprire nuovi scenari. Il suo avvocato, Roberto Grittini, ha dichiarato che il proprio assistito intende accettare l’estradizione e collaborare con la Procura di Pavia, mettendosi a disposizione anche rispetto alle indagini sull’omicidio Poggi. Resta tuttavia da valutare l’effettiva attendibilità delle informazioni che Savu potrebbe fornire agli inquirenti.
Giallo di Garlasco, le dichiarazioni e le versioni contrastanti
Secondo quanto riportato da Il Tempo, Savu avrebbe affermato che “Chiara Poggi fu uccisa perché a conoscenza degli abusi, anche su minori, che sarebbero avvenuti all’interno del santuario”. Questa versione, tuttavia, non ha mai trovato conferme ufficiali e si inserisce in un contesto già segnato da numerose ricostruzioni e ipotesi investigative. Nel maggio precedente, infatti, la trasmissione Telelombardia aveva diffuso il contenuto di un presunto memoriale attribuito al nipote di Savu, in cui si parlava di un giro di prostituzione, senza però coinvolgere direttamente figure come Alberto Stasi o Andrea Sempio, principali indagati nel caso Poggi.
La presenza di Savu sulla scena giudiziaria italiana e le sue dichiarazioni hanno contribuito ad alimentare un clima di incertezza e sospetto. Poco prima dell’arresto, l’uomo ha confermato telefonicamente alla Provincia Pavese l’esistenza di un collegamento tra il santuario e il delitto Poggi, pur precisando: “Non conosco la giovane vittima e non so se Sempio frequentasse davvero quel luogo”. Queste parole hanno aggiunto ulteriore complessità a un quadro già fitto di zone d’ombra.
Arresto Flavius Savu: implicazioni per le indagini e futuro giudiziario
L’ipotesi che Savu possa fornire nuovi elementi utili alle indagini rappresenta una delle principali novità di questa fase. La Procura di Pavia ha già avviato le procedure per l’estradizione, nella speranza di ottenere dichiarazioni che possano chiarire non solo i dettagli dell’estorsione ma anche eventuali collegamenti con il caso Poggi. Tuttavia, le autorità restano caute: la credibilità di Savu dovrà essere valutata attentamente, soprattutto alla luce del suo passato da latitante e delle molteplici versioni fornite nel tempo.
Savu, prima di poter offrire la propria collaborazione, dovrà comunque scontare la pena stabilita dalla sentenza del 2018. Soltanto successivamente sarà possibile comprendere se e in che modo le sue dichiarazioni potranno avere un impatto concreto su una delle indagini più complesse e dibattute degli ultimi anni. La vicenda continua a evolversi, con la comunità locale e nazionale che segue con attenzione ogni nuovo sviluppo.