Le accuse della Procura: favori, subappalti e nomine pilotate
Un punto cruciale dell’inchiesta riguarda la figura di Alessandro Maria Caltagirone, direttore generale dell’Asp di Siracusa, la cui nomina sarebbe stata sostenuta da Cuffaro. Caltagirone, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe pilotato l’esito della gara a favore della Dussmann Service, garantendo nel contempo vantaggi contrattuali e subappalti a ditte indicate dagli stessi referenti politici. In cambio, il gruppo avrebbe assicurato assunzioni di personale segnalato e l’aumento delle commesse affidate alla Euroservice Srl.
Gli atti dell’indagine sottolineano il ruolo di intermediari di Marchese e Dammone, che avrebbero facilitato i rapporti tra la società e i decisori pubblici. Accanto a loro emerge anche la figura di Sergio Mazzola, collegato politicamente all’onorevole Romano, come possibile tramite nelle trattative per l’assegnazione degli appalti.
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Flussi di denaro e nuovi sviluppi: focus sul Consorzio di bonifica
Nel secondo filone dell’indagine, relativo al concorso per operatori socio-sanitari, sono coinvolti l’ex direttore generale Roberto Colletti e il direttore del Trauma Center, Antonio Iacono, presidente della commissione esaminatrice. L’accusa sostiene che entrambi avrebbero accettato promesse di incarichi e favori da Cuffaro e dal collaboratore Vito Raso, con la garanzia che i candidati raccomandati fossero favoriti nella selezione. Le indagini hanno rivelato che Raso avrebbe ricevuto anticipatamente le tracce del concorso da pubblici ufficiali compiacenti, trasmettendole poi ai candidati privilegiati. In cambio, Colletti avrebbe ottenuto la riconferma nel suo ruolo e Iacono la promessa di un incarico direttivo nell’unità di Anestesia e Rianimazione.
Un ulteriore aspetto investigativo riguarda presunti movimenti di denaro provenienti dall’imprenditore Alessandro Vetro e indirizzati a Cuffaro e Pace. Secondo la Procura, tali somme sarebbero state utilizzate per favorire l’assegnazione di appalti al Consorzio di bonifica occidentale, guidato da Giuseppe Tomasino. Tuttavia, su questa specifica vicenda, il giudice ha respinto la richiesta di misure cautelari sottolineando la necessità di ulteriori approfondimenti.