Aspirina, chi non dovrebbe assumerla: i rischi – L’acido acetilsalicilico, comunemente noto con il nome commerciale di Aspirina, italianizzato da Aspirin, il primo nome commerciale di larga diffusione tedesco, è un farmaco antinfiammatorio non steroideo della famiglia dei salicilati, impiegato per il trattamento del dolore e della febbre dovuti a varie cause. Secondo quanto riferito da alcuni esperti il farmaco sarebbe sconsigliato ad una categoria di persone. (continua a leggere dopo le foto)
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Aspirina, chi non dovrebbe assumerla: cosa dicono gli esperti
Sul sito ufficiale dell’“Ospedale Bambino Gesù” si legge che l’utilizzo di Acido Acetilsalicilico è controindicato ai bambini e ai ragazzi al di sotto dei 16 anni anni a causa della correlazione con una rara ma grave patologia pediatrica chiamata Sindrome di Reye. In realtà, però, da anni i pediatri segnalano di non somministrare l’aspirina in caso di febbre infantile, poiché non è necessario un trattamento per la stessa, bensì per lo stato di malessere che provoca. Proprio per questa ragione, come scrive “Qui Mamme” (Corriere della Sera), esistono altri medicinali indicati per alleviare i sintomi. (continua a leggere dopo le foto)
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Qual è il collegamento tra la Sindrome di Reye e l’Aspirina?
Ma qual è il collegamento tra la Sindrome di Reye e l’aspirina? Lo chiarisce sempre “Qui Mamme”: “Nel 1963, R. Douglas Reye, un patologo australiano, identificò una sindrome pediatrica rara, ma molto grave. Con questa sindrome, il fegato e il cervello dei bambini che soffrivano di un’infezione virale, venivano gravemente compromessi, tanto da metterne perfino a rischio la vita. Questa sindrome, detta la Sindrome di Reye, è stata studiata per anni dai medici, che però non riuscivano a individuarne la causa. Attualmente esistono vari studi che collegano la Sindrome di Reye all’uso di medicinali che contengono salicilati, tra questi si trova, per esempio, l’acido acetilsalicilico. La comparsa di questa sindrome nei bambini è dunque collegata alla somministrazione dell’aspirina”. continua a leggere dopo le foto)
Quali sono i sintomi più comuni della sindrome di Reye
La Sindrome di Reye colpisce principalmente bambini tra i 4 e i 14 anni. I sintomi più comuni sono: vomito, diarrea, sonnolenza e irritabilità. Si tratta di una malattia rara, potenzialmente fatale: gli organi coinvolti sono il fegato e il cervello. Essa è caratterizzata dallo sviluppo di una degenerazione grassa del fegato che evolve rapidamente verso l’insufficienza epatica e da un coinvolgimento del sistema nervoso (encefalopatia), come si legge sempre sul sito ufficiale dell’“Ospedale Bambino Gesù”. Anche qui viene evidenziato la connessione tra sindrome di Reye e l’assunzione di aspirina nei bambini: “Le cause della sindrome di Reye non sono ancora del tutto note, ma certamente è stata riportata una sua associazione con alcune infezioni virali comuni (soprattutto influenza A e B, varicella) e l’assunzione di farmaci, primo fra tutti l’aspirina (acido acetilsalicilico). Questa malattia è infatti di solito preceduta da un episodio infettivo che si verifica diversi giorni prima”. (continua a leggere dopo le foto)
Aspirina, perché è sconsigliata nei bambini
“In più dei due terzi dei casi, ai bambini era stata somministrata aspirina nelle tre settimane precedenti. Alcuni studi hanno dimostrato l’esistenza di una relazione tra l’assunzione di aspirina e lo sviluppo della sindrome di Reye. Ciò ha portato al divieto di utilizzare l’aspirina al di sotto dei 16 anni di età. Da tale raccomandazione, posta a metà circa degli anni ’80, il numero di casi di sindrome di Reye si è drammaticamente ridotto in tutto il mondo”, conclude il sito ufficiale dell’“Ospedale Bambino Gesù”. I medicinali alternativi all’uso dell’acido acetilsalicilico sono il paracetamolo o l’ibuprofene.