
Attentato davanti al Parlamento, spari e terribile incendio: la notizia è appena arrivata – Una mattinata di terrore ha sconvolto il centro di Belgrado, quando un uomo armato ha aperto il fuoco davanti al Parlamento serbo, in un’area già sotto l’attenzione pubblica per la presenza di un accampamento di studenti in protesta. I colpi d’arma da fuoco hanno interrotto la quiete e diffuso il panico tra manifestanti e passanti, mentre un incendio divampava tra le tende, segno di un’escalation di violenza inattesa nella capitale serba.

Attentato davanti al Parlamento, spari e terribile incendio: la notizia è appena arrivata
Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressore, di cui non sono ancora state rese note identità e motivazioni, ha esploso più colpi in una zona particolarmente frequentata, lasciando a terra un ferito grave. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno provveduto all’arresto del responsabile e al contenimento dell’incendio sviluppatosi nell’area del presidio studentesco. La prontezza delle autorità ha scongiurato quello che avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia di proporzioni ben più vaste. L’episodio ha tuttavia riacceso il dibattito nazionale sulla sicurezza e sulla fragilità del contesto politico e sociale in cui si trova la Serbia, già segnata da tensioni e proteste ricorrenti.
Il ministro della Sanità Zlatibor Loncar ha confermato la gravità dell’evento e delle condizioni della vittima, evidenziando come il bilancio potesse essere ben più pesante: “Solo per una fortuita coincidenza non si contano più feriti”. L’aggressore, dopo aver sparato, avrebbe tentato di aggravare la situazione appiccando deliberatamente il fuoco tra le tende, dimostrando una determinazione all’azione distruttiva che preoccupa le istituzioni.

La dinamica dell’attacco e il primo bilancio sanitario
Stando alle dichiarazioni ufficiali, l’attacco si è consumato in pochi istanti ma ha lasciato dietro di sé una scia di angoscia e preoccupazione. La vittima, trasportata d’urgenza in ospedale, versa in condizioni critiche e lotta tra la vita e la morte. Il ministro Loncar ha sottolineato la sproporzione tra la quantità di colpi esplosi e il numero delle vittime, definendo “inquietante” il quadro generale. L’incendio divampato tra le tende degli studenti ha richiesto l’intervento immediato dei vigili del fuoco, che hanno evitato la propagazione delle fiamme. Le autorità sanitarie, nel frattempo, hanno attivato tutte le procedure d’emergenza per garantire assistenza ai presenti e gestire eventuali traumi psicologici, data la situazione di forte impatto emotivo vissuta da chi si trovava nell’area.
La zona del Parlamento era da tempo presidiata da studenti universitari, che con le loro tende rappresentano un simbolo di dissenso pacifico e di richiesta di riforme. La loro presenza, da mesi sotto i riflettori, ha reso l’area particolarmente sensibile e, di fatto, un potenziale bersaglio per azioni dimostrative o intimidatorie. Testimoni oculari hanno raccontato di attimi di confusione e paura: “Abbiamo sentito gli spari, poi abbiamo visto il fuoco avvicinarsi alle tende. Non sapevamo cosa stesse succedendo, ci siamo nascosti mentre arrivava la polizia”. L’intera area è stata immediatamente isolata e sottoposta a controlli approfonditi.
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