
Un’azione militare che ha fatto tremare il Medioriente e ha acceso allarmi in tutto l’Occidente. L’attacco degli Stati Uniti contro alcuni siti nucleari iraniani ha riportato bruscamente l’attenzione internazionale sul conflitto a bassa intensità tra Washington e Teheran. Mentre in molti si interrogano sulle conseguenze geopolitiche e sulle possibili ritorsioni, l’Europa si muove con cautela. In Italia, la pressione dell’opinione pubblica e delle forze parlamentari ha spinto il governo a intervenire per chiarire la propria posizione. Ma il modo e il momento scelti hanno sorpreso non pochi osservatori.
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L’intervento di Giorgia Meloni in Parlamento
È durante le comunicazioni alla Camera, in vista del prossimo Consiglio europeo, che Giorgia Meloni rompe il silenzio. Senza preamboli e con tono diretto, la presidente del Consiglio ha affrontato il nodo dell’attacco americano, mettendo in chiaro il ruolo – o meglio, la non partecipazione – dell’Italia:
“Voglio confermare quanto già è stato dichiarato dai ministri Tajani e Crosetto: nessun aereo americano è partito da basi italiane e la nostra nazione non ha in alcun modo partecipato ad azioni militari”.
Un’affermazione che suona come una presa di distanza netta, volta a tutelare la neutralità dell’Italia in uno scenario estremamente delicato. Le parole della premier arrivano in un momento in cui le tensioni internazionali si intrecciano con gli equilibri interni e con le sensibilità dell’elettorato italiano.
Nessuna base italiana coinvolta: la versione ufficiale del governo
Il messaggio è stato chiaro: l’Italia non ha fornito supporto logistico né diretto all’azione militare statunitense. Le basi militari presenti sul territorio nazionale, pur ospitando forze armate statunitensi in virtù di accordi bilaterali, non sarebbero state utilizzate in questa operazione. L’annuncio di Meloni segue le dichiarazioni già diffuse dai ministri degli Esteri e della Difesa, Antonio Tajani e Guido Crosetto, che nelle ore precedenti avevano già cercato di calmare le acque, ma senza la stessa autorevolezza e peso politico.
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