Le altre ipotesi: bande albanesi, criminalità locale e ultrà
Oltre alla pista internazionale, gli inquirenti stanno vagliando altre direzioni. Tra queste, le bande albanesi legate a estorsioni e traffico di droga, la malavita del litorale romano e frange estreme degli ultrà interisti.
Fonti investigative non escludono nemmeno la possibilità di un “lupo solitario”, un gesto isolato ma simbolico contro il giornalista d’inchiesta.
Gli inquirenti stanno inoltre esaminando il palinsesto della nuova stagione di Report, che prenderà il via domenica 26 ottobre, per capire se tra i temi trattati possano esserci inchieste delicate in grado di aver scatenato reazioni di vendetta o intimidazione.
Leggi anche: Aereo esce di pista durante l’atterraggio e finisce in mare: ci sono morti

Ranucci: “È impossibile capire l’origine, ma qualcuno vuole intimidirci”
Il giornalista, che da anni guida il programma simbolo del giornalismo d’inchiesta in Rai, ha commentato con la consueta lucidità: “Tocchiamo talmente tanti interessi e centri di potere che è impossibile capire l’origine. Credo sia qualcuno legato alla criminalità, non credo nei mandanti politici”. E ha aggiunto: “È possibile pensare che a qualcuno faccia comodo intimidirci. Abbiamo puntate molto delicate che ci attendono, anche se non posso escludere che si riferiscano a qualche inchiesta del passato”.
Le parole di Ranucci riflettono la consapevolezza di chi, da anni, vive sotto pressione ma continua a fare il proprio lavoro. Un lavoro che spesso scava nei rapporti tra criminalità organizzata, economia e politica, portando alla luce verità scomode. Mentre le indagini proseguono, il giornalista è stato messo sotto stretta protezione, e la Rai ha espresso piena solidarietà al conduttore e alla redazione di Report. La vicenda riaccende il dibattito sulla sicurezza di chi, come Ranucci, ogni settimana espone sé stesso per garantire ai cittadini il diritto a un’informazione libera e coraggiosa.