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Lorenza Dordoni, avvocato della famiglia di Aurora, la ragazza di 13 anni morta a Piacenza, a La Presse, ha dichiarato: “Non si tratta di una denuncia, ma di una segnalazione: la ragazza ne aveva parlato con i servizi sociali, non era stata formalizzata nessuna denuncia. La ragazza non era in casa ma era uscita per andare a scuola e sarebbe entrata alle 8.55, insieme alle sue compagne di classe e dell’Istituto. La mamma era in casa, il ragazzo non è stato visto neanche da lei, per cui, si presume, perché non ci sono testimoni, che l’abbia aspettata magari in fondo all’atrio, o comunque nelle scale che portano alle cantine o in un posto non visibile. Quindi non aveva appuntamento con lei”. Tutti elementi che dovranno essere confermati o meno dagli inquirenti, aiutati dai risultati dell’esame autoptico. (Continua a leggere dopo le foto)
“Il ragazzo è sotto shock, da quando ha fatto ritorno a casa non parla con nessuno”, è quanto hanno riferito al quotidiano piacentino Libertà i familiari del 15enne indagato per l’omicidio della 13enne. Secondo il giornale, citando i familiari, il ragazzo è “affranto dal dolore”. Nell’interrogatorio, al termine del quale è stato rilasciato, avrebbe negato ogni responsabilità dichiarando che la ragazza, insieme a lui sul balcone, sarebbe caduta da sola. È stato lo stesso quindicenne a chiedere aiuto ai vicini, che successivamente hanno chiamato il 118.