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Bambino uccide la mamma con una coltellata, il gesto straziante: “Abbracciami un’ultima volta”

Polizia brasiliana indaga su un dramma familiare

Una tragedia familiare di proporzioni inimmaginabili ha sconvolto la città di San Paolo, in Brasile, e l’intera opinione pubblica internazionale. Un bambino di appena nove anni ha ucciso la madre con una coltellata, in circostanze ancora al vaglio delle autorità. L’episodio, accaduto in un tranquillo quartiere residenziale, ha portato alla luce le fragilità spesso invisibili che si nascondono dietro le mura di una casa apparentemente serena.

L’omicidio, avvenuto in modo improvviso e inspiegabile, ha riacceso il dibattito sul disagio infantile, sulle tensioni familiari e sulla mancanza di strumenti di prevenzione efficaci. Il dolore dei parenti si intreccia allo sconcerto dei vicini, mentre la notizia si diffonde rapidamente sui media di tutto il mondo, suscitando una profonda riflessione collettiva.

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Luogo della tragedia familiare in Brasile

La ricostruzione della tragedia: l’ultima frase della madre

Secondo quanto riportato dalla stampa locale, tra cui The Sun, la vittima si chiamava Caline Arruda Dos Santos, 37 anni. Al momento dell’aggressione si trovava in casa con i due figli: il più piccolo di nove anni e il maggiore di diciannove. Tutto sarebbe iniziato con un banale diverbio, forse nato da un richiamo materno.

Caline avrebbe chiesto al figlio minore di rientrare in casa, ma il bambino, in un gesto improvviso e incontrollato, avrebbe raggiunto la cucina, afferrato un coltello e colpito la madre all’addome. La scena, avvenuta davanti al fratello maggiore, è stata descritta come rapidissima e inspiegabile. Colpita mortalmente, la donna avrebbe avuto la forza di pronunciare una frase che ha commosso il mondo: «Vieni qui e abbracciami un’ultima volta, perché non sopravviverò».

Subito dopo, la corsa disperata in ospedale non è bastata a salvarle la vita. Caline è morta poco dopo il ricovero, mentre il piccolo, ancora in stato di shock, non avrebbe pienamente compreso la gravità di quanto accaduto.

L’indagine e il ruolo dei servizi sociali

Le autorità brasiliane stanno lavorando per ricostruire ogni dettaglio. Oltre agli accertamenti sulla dinamica, l’attenzione è ora rivolta al contesto familiare e psicologico. Gli inquirenti vogliono capire se il bambino mostrasse segnali di disagio o comportamenti anomali già in passato.

Il minore è stato temporaneamente affidato ai parenti, in attesa delle decisioni definitive da parte dei servizi sociali. Gli psicologi che lo seguono parlano di una condizione di confusione totale: il bambino non sembrerebbe rendersi conto di aver ucciso la madre. Secondo gli esperti, il caso potrebbe rientrare in un quadro di trauma familiare o disturbo comportamentale non riconosciuto. Le autorità stanno inoltre valutando l’ambiente in cui viveva la famiglia, per verificare se vi fossero episodi di violenza o tensioni domestiche pregresse.

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