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Bayesian, parla il sub che ha trovato il corpo di Hannah Lynch: “Cosa abbiamo visto”

Bayesian racconto sub

Il Bayesian è affondato intorno alle 4 di notte del 19 agosto 2024 durante una tempesta al Ponticello, vicino a Palermo. La tragedia ha provocato la morte di 7 persone: 6 passeggeri e un membro dell’equipaggio. Sebbene si ritenga che l’affondamento del veliero sia stato causato da un improvviso evento meteorologico, gli inquirenti stanno valutando la possibilità di un omicidio colposo e di un naufragio causato per negligenza da parte dell’equipaggio. Per giorni sono continuate le operazioni di recupero dei corpi dei passeggeri, affondati insieme al veliero. Il sub che ha recuperato il corpo di Hannah, la figlia 18enne dell’imprenditore britannico Mike Lynch, anche lui morto nella tragedia, ha descritto la ricerca tra i resti del relitto come “difficile e dolorosa”. Il sub ha spiegato cosa ha visto lì sotto. (Continua dopo le foto)

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Bayesian, il racconto del sub che ha recuperato il corpo di Hannah Lynch

Bayesian, il racconto del sub che ha recuperato il corpo di Hannah Lynch

Il capo della squadra sommozzatori dei Vigili del Fuoco, Giuseppe Petrone, ha rilasciato un’intervista al Daily Mail, nella quale ha raccontato come è stato recuperato il corpo di Hannah Lynch e cosa ha provato quando è sceso a 50 metri di profondità, dove giace il Bayesian. Il sub esperto ha partecipato a numerose operazioni di salvataggio subacqueo e ha guidato per quasi una settimana i viaggi dei sommozzatori tra le cabine del relitto. Coinvolti nelle operazioni di recupero 27 subacquei, di cui 11 specializzati in soccorso in grotta subacquea e 8 addestrati all’uso di una miscela di ossigeno durante la fase di decompressione. “I sommozzatori potevano immergersi per un totale di 50 minuti, ma potevano trascorrere solo 13-14 minuti all’interno dello yacht”, ha raccontato aggiungendo che i sub avevano delle numerose squadre di sicurezza che li seguivano. (Continua dopo le foto)

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La tragica morte di Hannah

Giuseppe Petrone è rimasto particolarmente colpito dalla morte di Hannah Lynch, tra tutte. Aveva soli 18 anni e a settembre avrebbe dovuto iniziare a frequentare l’Università di Oxford. “Quella ragazza avrebbe dovuto scrivere pagine importanti della sua vita, ma purtroppo la sua storia è finita in modo molto diverso”, ha affermato. Il corpo di Hannah è stato l’ultimo ad essere recuperato. Per Petrone è stato un’operazione difficile sia fisicamente, che emotivamente. “Anch’io ho tre figli, uno dei quali ha poco più degli anni di Hannah, quindi è stato particolarmente toccante. Ma devi controllare le emozioni e mantenere la calma, perché in un ambiente così pericoloso, è fondamentale ricordare che bisogna uscire dalla stessa via da cui si è entrati, con il rischio che qualcosa possa bloccare il percorso di ritorno”, le sue parole. Dove è stato trovato il corpo della giovane vittima del naufragio del Bayesian?

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