
Una tragedia ha scosso la località balneare di Grado (Gorizia), dove una bambina tedesca di appena quattro anni ha perso la vita annegando in mare. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di ieri, martedì 2 settembre, sulla spiaggia del campeggio Villaggio Europa, meta turistica molto frequentata da famiglie italiane e straniere. Nonostante i soccorsi siano stati allertati tempestivamente e sul posto sia arrivato anche un elicottero del 118, per la piccola non c’è stato nulla da fare: ogni tentativo di rianimazione si è rivelato vano.
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La dinamica della tragedia
Secondo quanto riportato dal quotidiano triestino Il Piccolo, la bambina si sarebbe allontanata da sola ed entrata in acqua, in un tratto di mare che solitamente appare tranquillo e frequentato da turisti. Poco dopo, qualcuno avrebbe notato il suo corpo galleggiare e l’avrebbe portato immediatamente a riva.
Sul bagnasciuga sono scattate le manovre di rianimazione, prima da parte di alcuni presenti e subito dopo dal personale medico sopraggiunto sul posto. Tuttavia, nonostante i lunghi tentativi, i sanitari hanno potuto soltanto constatare il decesso. La notizia si è diffusa rapidamente nella zona, gettando nello sconforto i villeggianti e lo stesso personale del campeggio.
L’intervento dei soccorsi
L’allarme è stato dato immediatamente dai genitori, che in quel momento stavano trascorrendo la vacanza nella struttura turistica assieme alla figlia. In pochi minuti sono arrivate le ambulanze e l’elisoccorso del 118, atterrato nelle vicinanze per accelerare le operazioni di soccorso.
Medici e infermieri hanno messo in atto tutte le procedure di emergenza previste per i casi di annegamento: ventilazione, massaggio cardiaco e l’uso delle apparecchiature necessarie. Nonostante il tempestivo arrivo dei sanitari, la situazione era già compromessa e non è stato possibile riportare la bambina in vita.
Le indagini della capitaneria e dei carabinieri
Dopo il drammatico esito, sono state immediatamente avviate le indagini da parte della Capitaneria di porto, supportata dal nucleo radiomobile dei carabinieri di Monfalcone. L’obiettivo è ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti: quanto tempo la piccola sia rimasta in acqua, in che modo sia sfuggita al controllo dei genitori e se ci siano eventuali responsabilità da accertare.
Le autorità stanno ascoltando testimoni e raccogliendo tutte le informazioni utili per chiarire l’accaduto. Al momento, l’ipotesi prevalente resta quella dell’incidente, ma sarà la ricostruzione ufficiale a stabilire i dettagli.
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