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Bimba sbranata dal pitbull ad Acerra: la drammatica rivelazione del primo medico che l’ha soccorsa

Casa di Giulia Loffredo, la bimba sbranata dal pitbull a Acerra

Le parole del medico del pronto soccorso: “La piccola era già in arresto cardiaco”

Il camice bianco che ha dato le prime cure alla piccola, arrivata in ospedale, ha rotto il silenzio sul caso. Il dottor Emanuele Ceo, le cui parole sono state riportate da “Il Mattino” ha confermato la ricostruzione già emersa dopo l’autopsia sul corpicino. «L’ho scritto sul referto. La bambina è giunta al pronto soccorso in arresto cardiaco. Le cause del decesso sono state poi analizzate dal medico legale. La mia idea che la piccola avesse il collo rotto è stata confermata dal medico legale. Era questa, appunto, l’idea che ci eravamo fatti anche noi medici del pronto soccorso». Dal racconto emerge che la piccola aveva sul viso i segni evidenti i morsi del pitbull, il quale, dopo averle afferrato la testa tra le sue fauci l’avrebbe sballottata fino a spezzarle il collo.

Bimba sbranata dal pitbull ad Acerra: ripulite le tracce di sangue?

Da quanto emerge dall’articolo de “Il Mattino”, l’ipotesi è che Giulia Loffredo fosse in arresto cardiaco già da almeno venti minuti/ mezz’ora quando è arrivata in pronto soccorso: un dettaglio che parrebbe un’incongruenza data la vicinanza della casa dove è avvenuto l’incidente e la struttura ospedaliera. A destare ulteriori preoccupazione circa la ricostruzione fatta finora sull’incidente ci sarebbe anche un’altra anomalia ovvero il presunto inquinamento della scena teatro dell’aggressione del pitbull (come riporta Rai News). Nell’appartamento infatti non sarebbero state trovate tracce di sangue destando il sospetto che la famiglia della piccola vittima lo abbia pulito. Sarà ora la polizia a indagare sull’esatta dinamica dell’accaduto.

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