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Bimba trovata abbracciata alla madre morta, era lì da ore: cosa è successo dopo

Trieste, bimba di 6 anni trovata accanto alla madre morta: la piccola affidata ad una nuova famiglia

«Abbiamo fatto tutto il possibile per stare vicini alla piccola e individuare la soluzione migliore per lei», ha dichiarato Massimo Tognolli, assessore comunale al Sociale, sottolineando il lavoro tempestivo dei Servizi sociali del Comune di Trieste. In tempi brevi è stata trovata una famiglia affidataria locale disposta ad accogliere la bambina nella propria casa, almeno fino all’arrivo della nonna materna dall’Ucraina. «Il nostro obiettivo è assicurarle continuità nel percorso scolastico e terapeutico, evitando ulteriori traumi», ha aggiunto Tognolli, evidenziando come la stabilità emotiva e il proseguimento delle cure siano al centro dell’intervento. Intanto, la macchina della solidarietà cittadina si è messa in moto in modo spontaneo e sincero.

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Un’attesa che si misura in giorni e in speranze

Il viaggio della nonna verso l’Italia, però, non è semplice. Le condizioni imposte dal conflitto e le difficoltà logistiche rendono l’arrivo incerto nei tempi. «Potrebbero volerci giorni o settimane», ha spiegato l’assessore. Nel frattempo, le decisioni relative alla sepoltura della madre saranno rimandate, per permettere alla parente più prossima di raggiungere Trieste e partecipare alle scelte connesse al lutto. Il Comune ha garantito il sostegno economico necessario a coprire tutte le spese collegate all’assistenza della bambina, non solo sul piano sanitario e scolastico, ma anche umano e psicologico. Una rete che si rafforza giorno dopo giorno, nella consapevolezza che ogni gesto, piccolo o grande, può fare la differenza.

La risposta della comunità: un abbraccio collettivo

Oltre all’intervento delle istituzioni, è arrivata anche la risposta spontanea dei cittadini. «Abbiamo ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà e diverse famiglie si sono offerte per l’affido: un segnale commovente di quanto questa storia abbia toccato profondamente la comunità», ha raccontato ancora Tognolli. In una società spesso descritta come distante e indifferente, Trieste ha mostrato il volto della solidarietà autentica. Il caso della bambina ha mosso cuori e coscienze, richiamando valori universali come accoglienza, umanità e protezione dell’infanzia. Le persone hanno risposto con offerte concrete e con una partecipazione emotiva che ha travalicato i confini istituzionali. In attesa dell’arrivo della nonna e di una decisione definitiva sul futuro della piccola, resta la certezza che, in mezzo al dolore, la cura e l’accoglienza sono ancora possibili. E che una città intera può farsi casa, anche solo per un po’.

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