Le difficoltà dopo i diversi rifiuti della famiglia
Nel frattempo, per il casaletto originario nel bosco, era stato predisposto un piano di ristrutturazione straordinaria grazie all’intervento di un imprenditore pescarese e della società San Salvo Appalti. L’obiettivo era quello di rendere l’abitazione più sicura e accogliente, installando anche moduli abitativi innovativi e sostenibili, ma anche in questo caso la famiglia si è mostrata titubante e infine contraria, definendo i lavori “invasivi” e rifiutando l’intervento.
Questa successione di offerte respinte ha suscitato non solo perplessità tra i sostenitori, ma anche una crescente difficoltà nel coordinamento tra istituzioni, volontari e la famiglia stessa. Secondo alcune fonti locali, numerosi cittadini e associazioni avevano manifestato la volontà di aiutare concretamente i Trevallion-Birmingham, offrendo supporto logistico, beni di prima necessità e consulenze specialistiche, ma ogni tentativo è stato accolto con indecisione o rifiuto. La complessa gestione della vicenda ha portato anche a un rallentamento delle procedure legali, con il rischio concreto che la famiglia non riesca a presentare in tempo le documentazioni necessarie per il ricorso al Tribunale dei minori, previsto con scadenza imminente.
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Mancato supporto psicologico e ricadute sul procedimento
Un ulteriore elemento di difficoltà è rappresentato dal rifiuto, da parte della famiglia, di accedere a un supporto psicologico specializzato, fondamentale per la preparazione della difesa in tribunale. «Avevo preso appuntamento con una psicologa infantile specializzata in psicoterapia cognitivo-comportamentale. Le sue diagnosi sarebbero servite nel giudizio. No anche su questo fronte», spiega Angelucci, evidenziando la necessità di documentazione tecnica a sostegno del ricorso.
Per l’avvocato, l’insieme dei rifiuti ha impedito la costruzione di una strategia difensiva efficace e completa: «Questi passaggi erano imprescindibili ai fini del ricorso in scadenza sabato prossimo. Il tempo non permetteva indugi». Il clima di incertezza e la mancanza di collaborazione hanno quindi portato Angelucci alla decisione, sofferta ma inevitabile, di rinunciare al mandato. L’avvocato ha voluto però concludere il suo intervento con parole di stima per la famiglia: «Sono una splendida famiglia, che tanto mi ha dato in umanità e sentimenti. Auguro a tutti loro di trovare la pace tanto agognata».
La situazione dei Trevallion-Birmingham sia diventata emblematica delle sfide che le istituzioni si trovano ad affrontare quando interagiscono con nuclei familiari che scelgono stili di vita alternativi e rifiutano l’aiuto offerto. Il rischio, secondo gli osservatori, è che queste dinamiche compromettano la tutela dei minori e la possibilità di un reinserimento sociale efficace.