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Bimbi tolti alla famiglia nel bosco, interviene Salvini: shock contro i giudici

Bimbi tolti alla famiglia nel bosco: Salvini interviene contro la Procura

La reazione politica di Salvini

Il leader della Lega ha definito “vergognosa” la decisione del tribunale e ha annunciato di voler seguire personalmente l’evoluzione della situazione: «Mi ripropongo, non da ministro ma da genitore, da padre e da italiano, di seguire direttamente la vicenda e se serve, di andare sul posto perché ritengo vergognoso che lo Stato si occupi di entrare nel merito dell’educazione privata».

Salvini ha poi accusato le istituzioni di un presunto “doppiopesismo”, rilanciando il paragone con i campi rom: «Non hanno la luce, l’acqua e la televisione. Ma io sono stato nel campo rom di Giugliano la settimana scorsa: centinaia di bimbi in età scolare non a scuola, sporchi, senza insegnanti, senza luce, gas e acqua… Lì dove sono gli assistenti sociali? Dov’è la Procura?».

Parole destinate a far discutere e che, come evidenziato ancora da Fanpage, hanno immediatamente alimentato polemiche e tensioni politiche, portando l’attenzione dal cuore dei boschi abruzzesi alle dinamiche del dibattito nazionale.

Il fronte dell’opposizione e la richiesta di toni più sobri

Di fronte all’intervento del vicepremier, esponenti dell’opposizione hanno invitato alla prudenza, ricordando che al centro dovrebbero esserci i tre minori. La deputata Luana Zanella ha criticato la possibile visita di Salvini nella zona: «Non serve che vada nel bosco in Abruzzo. Stia al suo posto, faccia funzionare i treni ed eviti passerelle a spese di tre creature».

A farsi sentire è anche Elisabetta Piccolotti, convinta che «la priorità deve essere la tutela dei bambini». La parlamentare sottolinea che i minori «vivono da giorni assediati dai giornalisti» e che il trasferimento in comunità è avvenuto con una forte presenza delle forze dell’ordine. Pur riconoscendo la necessità di garantire istruzione e socialità, invita a un dialogo equilibrato per trovare «una soluzione che consenta ai minori di rientrare nella loro casa garantendo però istruzione e contatti con i coetanei».

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