Le indagini in corso
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Usl Dolomiti ha avviato accertamenti per risalire con precisione al prodotto responsabile. Il bambino, infatti, avrebbe consumato più formaggi in luoghi diversi, rendendo complessa l’identificazione della fonte.
Campioni sospetti sono stati raccolti e inviati all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie per analisi microbiologiche. Nel frattempo, il piccolo è sottoposto a terapie mirate all’ospedale di Padova, dove i medici monitorano costantemente le sue condizioni per contenere i danni renali.

Cos’è la Sindrome emolitico-uremica e perché è associata al latte crudo
La Sindrome emolitico-uremica è una malattia che si sviluppa solitamente dopo un’infezione intestinale causata da alcuni ceppi di Escherichia coli produttori di tossina Shiga. Questa tossina danneggia i vasi sanguigni, in particolare quelli dei reni, portando a una triade di sintomi: anemia emolitica, trombocitopenia e insufficienza renale acuta. Nei bambini sotto i cinque anni, la malattia è particolarmente insidiosa perché può evolvere in modo fulmineo e provocare complicanze gravi, anche neurologiche.
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Prevenzione e consapevolezza
L’episodio di Padova riporta l’attenzione sulla necessità di adottare misure preventive più incisive. Cartelli nei punti vendita, campagne di informazione e controlli lungo tutta la filiera produttiva sono strumenti fondamentali per tutelare i più piccoli. Le autorità sanitarie ribadiscono che il latte crudo e i suoi derivati non vanno somministrati ai bambini, raccomandazione spesso trascurata da chi, attratto dal sapore “genuino”, sottovaluta i rischi microbiologici.
Il caso di Padova non è isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di discussione sui limiti e i pericoli del consumo di latte crudo.