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“Boom di casi, come negli anni ’70”: bambini in quarantena e picco anche tra adulti. Cosa succede

Copertura vaccinale in calo e rischio di diffusione

L’analisi dei dati recenti mostra una diminuzione della copertura vaccinale contro morbillo, parotite e rosolia (MPR), che si attesta al 92,5%. Questo valore si colloca al di sotto della soglia di sicurezza stabilita al 95%, considerata essenziale per impedire la trasmissione del virus nelle comunità. Si tratta del quinto anno consecutivo in cui il dato nazionale resta sotto il livello raccomandato.

Gli specialisti sottolineano che il morbillo è estremamente contagioso e può determinare complicazioni severe, in particolare nei più piccoli. Le conseguenze possono includere polmoniti, encefaliti e, nei casi più gravi, danni permanenti o esiti fatali. Le autorità sanitarie insistono sull’importanza della vaccinazione come unico strumento efficace per arginare i focolai e proteggere la salute pubblica.

Le ragioni che spiegano la flessione delle vaccinazioni sono molteplici e includono fattori socio-culturali, disinformazione e accesso non uniforme ai servizi sanitari. In alcune comunità permangono dubbi sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini, alimentando resistenze che mettono a rischio l’intera collettività. Le campagne di sensibilizzazione promosse dalle istituzioni mirano a contrastare la diffusione di notizie false e a rafforzare la fiducia nei confronti delle pratiche vaccinali, sottolineando come la protezione dei singoli si traduca in beneficio per l’intera società.

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Bambini in quarantena per morbillo in una scuola in Carolina del Sud

L’intervento dell’esperto: l’allarme di Matteo Bassetti

Sulla gravità della situazione è intervenuto anche l’infettivologo Matteo Bassetti, che in un post pubblicato su X ha dichiarato: «Mentre il presidente degli Usa si vaccina per tutto, scoppia un nuovo focolaio di morbillo in Usa. Almeno 153 studenti di due scuole della Carolina del Sud sono in quarantena per 21 giorni a causa dell’esposizione al morbillo». L’esperto ha aggiunto: «Gli studenti in quarantena non erano vaccinati. È come se gli Usa fossero tornati negli anni ‘70, dove unico modo per interrompere il contagio era la quarantena. Il morbillo poi è una malattia devastante che rischia di lasciare importanti conseguenze per i bambini. Un mondo che sta andando indietro».

Le parole di Bassetti trovano eco tra numerosi operatori sanitari che segnalano il rischio di un ritorno a scenari epidemiologici ormai considerati superati. La necessità di interventi rapidi ed efficaci, secondo gli esperti, è fondamentale per evitare che la situazione peggiori ulteriormente nei prossimi mesi. L’attenzione resta alta anche sui possibili effetti a lungo termine di questa ondata epidemica. Gli scienziati stanno monitorando l’evoluzione dei casi e raccolgono dati utili per prevenire future recrudescenze, puntando su una strategia integrata che coinvolga istituzioni, scuole e comunità.

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