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Botulino, l’esperto rivela: “A rischio anche conserve del supermercato”. La mappa di zone con più casi

Botulino, l’esperto rivela: “A rischio anche conserve del supermercato”. La mappa di zone con più casi – La maggior parte dei casi di botulismo registrati in Italia riguarda Campania, Puglia, Sicilia e Lazio, con una netta prevalenza nel Centro-Sud. Lo conferma Fabrizio Anniballi, responsabile del Centro nazionale di riferimento per il botulismo dell’Iss, sottolineando che il nostro Paese si colloca tra le prime posizioni in Europa per incidenza della malattia. Questa tendenza è legata a tradizioni culinarie e conserviere radicate, che aumentano il rischio di contaminazione alimentare quando le procedure non sono sicure.

Botulino, l’esperto rivela: “A rischio anche conserve del supermercato”. La mappa di zone con più casi

Il botulino diventa pericoloso quando la sua tossina viene assorbita dall’intestino o entra nel corpo attraverso una ferita. Nel caso di ingestione, la tossina resiste all’ambiente gastrico grazie a proteine protettive, per poi liberarsi nell’intestino e penetrare nel sangue. Da lì raggiunge i neuroni terminali, bloccando la trasmissione del segnale ai muscoli e provocando paralisi muscolare. Questa dinamica può verificarsi sia con alimenti contaminati che con il contatto diretto con la tossina. Uno degli aspetti più insidiosi del botulino è che non lascia tracce visibili, odori o sapori negli alimenti contaminati. A differenza di altri microrganismi, come la Pseudomonas fluorescens, responsabile della mozzarella blu, il botulino non provoca alterazioni specifiche. Gli unici indizi possibili sono quelli generici di deterioramento del prodotto:

  • Deformazione di barattoli o lattine, causata da gas prodotti da microrganismi.
  • Capsule di metallo che fanno “clic clac” invece di rimanere compresse.
  • Rigonfiamenti o perdite di liquido dal contenitore.
  • Modifica di colore o consistenza del cibo.
  • Presenza di bollicine interne simili al perlage dello spumante.
  • Fuoriuscita del contenuto all’apertura.

In tutti questi casi, la regola è non assaggiare: una quantità minima, anche la punta di un cucchiaino, può essere letale.

Gli alimenti più a rischio

Il botulino prospera in assenza di ossigeno, per questo i cibi conservati sono i più vulnerabili. In Italia, la maggior parte dei casi riguarda prodotti di origine domestica, non industriale, poiché le aziende sono in grado di garantire processi di sterilizzazione e conservazione più sicuri. Gli alimenti più frequentemente coinvolti sono: funghi sott’olio, cime di rapa (sia sott’olio che in acqua), altri vegetali conservati, olive sott’olio o da forno, carne, pesce, legumi in scatola.

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