Uova fresche ritirate: rischio microbiologico
Un’ulteriore allerta riguarda diversi lotti di uova fresche a marchio Spinovo e Le Nostranelle, richiamati per rischio microbiologico non specificato.
Le referenze soggette al richiamo sono:
- Uova fresche grandissime (6 pezzi) – Lotti XLC2011 e XLC2711, scadenze 20/11/2025 e 27/11/2025
- Uova fresche tuorlo rosso “Le Nostranelle” (6 pezzi) – Lotti TRC2011 e TRC2711, scadenze 20/11/2025 e 27/11/2025
- Uova fresche medie (6 pezzi) – Lotti MC2011 e MC2711, scadenze 20/11/2025 e 27/11/2025
- Uova fresche grandi (6 pezzi) – Lotti LC2011 e LC2711, scadenze 20/11/2025 e 27/11/2025
- Uova “Le Nostranelle” (2 pezzi) – Lotti 22011 e 22711, scadenze 20/11/2025 e 27/11/2025
- Uova fresche (10 pezzi) – Lotti MC102011 e MC102711, scadenze 20/11/2025 e 27/11/2025
- Uova fresche sfuse (vassoi da 20/30 pezzi) – Lotti XL2011, XL2711, L2011, L2711, M2711, TRL2011, TRL2711, TRM2711, scadenze 20/11/2025 e 27/11/2025
Tutti confezionati presso Spinovo di Mazzini Pierluigi (Cremona).
Si raccomanda di non consumare i prodotti e restituirli ai punti vendita.

Come riconoscere i prodotti a rischio e prevenire intossicazioni
La sicurezza alimentare rappresenta una priorità per le istituzioni e per i consumatori. Oltre a monitorare costantemente le comunicazioni ufficiali del Ministero della Salute, è importante adottare alcune semplici precauzioni:
- Controllare sempre etichette, lotto e data di scadenza degli alimenti acquistati
- Conservare i prodotti seguendo le indicazioni riportate sulla confezione
- Non consumare prodotti che presentano alterazioni evidenti di colore, odore o consistenza
- Segnalare tempestivamente eventuali anomalie ai servizi di assistenza dei rivenditori
Nel caso del botulino, i rischi maggiori emergono in prodotti sott’olio, conserve e preparazioni artigianali non sterilizzate
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Richiami alimentari: numeri e trend in Italia
Secondo i dati più recenti, nel 2024 sono state oltre 150 le segnalazioni di richiami e ritiri di prodotti alimentari in Italia, con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Le principali cause sono:
- Presenza di contaminanti microbiologici (come Salmonella e Clostridium botulinum)
- Allergeni non dichiarati
- Problemi di etichettatura
- Residui chimici oltre i limiti di legge
Le regioni più coinvolte sono Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Campania, sia per la densità degli insediamenti produttivi sia per i consumi elevati di prodotti freschi e trasformati.
Cosa accade dopo un richiamo ufficiale
Una volta segnalato il rischio:
• Le aziende devono fermare la distribuzione
• I prodotti vengono ritirati dagli scaffali
• I consumatori possono ottenere rimborso o sostituzione
• Le informazioni vengono condivise nel sistema europeo RASFF