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Braccialetto elettronico per i positivi: Matteo Bassetti gela gli italiani. La notizia poco fa

Siamo nel giorno in cui probabilmente si consumerà l’ennesima crisi di governo in Italia, ma a tenere banco, ancora una volta, sono le polemiche sul Covid. La nuova impennata di contagi dovuta all’emergere di nuove varianti, in tutto il mondo mette di fronte le autorità sanitarie a possibili nuove strette, con inevitabili nuove restrizioni. Ed è proprio di restrizioni che ha parlato oggi all’Adnkronos Matteo Bassetti, infettivologo di fama e direttore della Clinica di Malattie infettive al “San Martino” di Genova. (Continua a leggere dopo le foto)

Bassetti e la follia pura verso i positivi al Covid: “Come la galera”

Bassetti, nel parlare delle nuove restrizioni introdotte per arginare i contagi in estremo oriente, ha usato parole che hanno letteralmente “gelato” molti italiani. L’infettivologo è arrivato a parlare di contrapposizione tra Stato e cittadino, e di “galera” nel commentare la recente decisione delle autorità sanitarie di Hong Kong riguardo il tracciamento dei positivi al Covid.

Un’ipotesi, a dire il vero, che era circolata anche da noi. Parliamo della decisione dello Stato-nazione asiatico di adottare il braccialetto elettronico “obbligatorio” per i positivi al Covid. Una soluzione che se ci pensate non è molto distante dal tracciamento via App introdotto in Italia, mai diventato obbligatorio però. Quindi cosa ha detto Bassetti su questa decisione e sulla possibilità che venga replicata anche da noi? (Continua a leggere dopo le foto)

“Trovo questo atteggiamento nei confronti del Covid profondamente sbagliato”

“Trovo questo atteggiamento nei confronti del Covid profondamente sbagliato”, ha dichiarato Bassetti all’Adnkronos. “Ad Hong Kong siamo alla follia pura, alla ‘galera’ con braccialetto perché sei positivo ad un tampone. Vogliamo creare un sistema di contrapposizione tra cittadino e lo Stato? No, il cittadino si deve sentire parte del sistema e collaborare, e questo vale per le vaccinazioni o le quarantene”.

“Noi facciamo i medici e il sistema sanitario deve essere dalla parte del cittadino”, ha proseguito il medico genovese. “E’ giusto rimanere a casa se si è positivi sintomatici, ma non con uno dietro la porta con il mitra. Ma lasciamo stare le vessazioni e i braccialetti elettronici. Magari in Cina va bene, ma in Italia è improponibile”.

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