Il significato della presenza di Alberto Stasi in Tribunale
La domanda che si è imposta fin da subito riguarda le ragioni che hanno spinto Alberto Stasi a presentarsi proprio nel giorno in cui venivano illustrati i risultati dell’incidente probatorio su Andrea Sempio. A chiarire il contesto è intervenuta, al termine dell’udienza, l’avvocata Giada Bocellari, che assiste Stasi e che ha spiegato la portata di questa scelta definita personale, ma comunque significativa sul piano simbolico. “È una giornata importante — ha dichiarato Bocellari —. Da 11 anni si parla di questo Dna. Alberto ha sempre partecipato a tutte le sue udienze e teneva a esserci, nel massimo rispetto dell’autorità giudiziaria, mentre si indaga su un altro soggetto accusato dello stesso reato per cui lui è in carcere da dieci anni”.
Secondo la legale, la presenza di Stasi non aveva una funzione tecnica o processuale, ma un valore marcatamente simbolico legato al lungo percorso giudiziario iniziato dopo l’omicidio di Chiara Poggi. “Per lui — ha aggiunto — ha un significato importante”. Durante tutta la permanenza in Tribunale, Stasi non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti, limitandosi a riferire di sentirsi sereno, senza approfondire ulteriormente la propria posizione. La scelta di assistere di persona a un’udienza incentrata sulle nuove verifiche legate al Dna e alla figura di Andrea Sempio è stata letta dagli osservatori come un elemento di rilievo nella cronologia di un procedimento che, nel corso degli anni, ha conosciuto numerosi sviluppi, cambi di impostazione investigativa e momenti di forte esposizione mediatica. La centralità della prova genetica, discussa a più riprese nei vari gradi di giudizio, continua infatti a rappresentare uno dei punti cardine dell’intera vicenda processuale.
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Le contestazioni degli avvocati e il nodo del “terzo interessato”
Al di fuori dell’aula, alla richiesta dell’avvocato Francesco Compagna di far allontanare Stasi si è aggiunto anche il parere critico dell’avvocato Domenico Aiello, difensore di Mario Venditti. Venditti è il pubblico ministero che nel 2017 aveva chiesto e ottenuto l’archiviazione delle indagini a carico di Andrea Sempio e che oggi risulta indagato per ipotesi di corruzione in atti giudiziari in relazione allo stesso fascicolo. Aiello ha definito la presenza di Stasi in aula una situazione anomala, richiamando l’assenza nel Codice di procedura penale di una figura specifica riconducibile al cosiddetto “terzo interessato” in un’udienza di questo tipo. A suo giudizio, l’ammissione di Stasi tra il pubblico potrebbe porre questioni di natura procedurale e, in determinate circostanze, essere interpretata come un possibile vulnus al corretto protocollo processuale.
L’avvocato ha poi concluso con una dichiarazione destinata a rilanciare il dibattito intorno al caso: “Spero — ha concluso — che non si sostituisca un candidato innocente con un altro sfortunato innocente, a spese di un sicuro innocente”. Le sue parole hanno riacceso l’attenzione su uno dei procedimenti giudiziari più discussi degli ultimi anni, riportando in primo piano il tema delle responsabilità, delle valutazioni probatorie e delle possibili conseguenze delle nuove indagini in corso.