Ministero della Salute: primi bollini arancioni e gialli
Il sistema nazionale di allerta caldo è già operativo. Nella prima lista diffusa dal Ministero risultano Ancona in “bollino arancione” – condizioni meteorologiche che possono minacciare la salute – e Bari, Bologna, Perugia, Campobasso, Palermo, Pescara e Roma in “bollino giallo”, segnale di pre-allerta. È lo step che precede l’ondata di calore vera e propria: ospedali, comuni e Asl preparano piani per supportare anziani, bambini piccoli, persone con patologie croniche e lavoratori all’aperto.

Spiagge piene = trappole per la pelle
Il caldo anticipato coincide con lidi già affollati. Massaggi improvvisati sotto l’ombrellone, oli di provenienza incerta, docce pubbliche non disinfettate: un paradiso per batteri e funghi. La dermatologa Laura Colonna dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata, intervistata dal Corriere, ricorda che Staphylococcus aureus, micosi da Spiaggia e dermatiti da contatto sono dietro l’angolo. Camminare scalzi su sabbia rovente o scogli umidi aumenta micro-traumi e tagli invisibili che diventano porte d’ingresso per le infezioni. Regola d’oro: non ignorare pruriti, arrossamenti, bruciori o vescicole; se i sintomi non migliorano in due o tre giorni, serve lo specialista. Quanto durerà la morsa bollente? Gli scenari modellistici più attendibili indicano almeno altri dieci giorni di dominio anticiclonico. Se le correnti atlantiche dovessero rimanere a latitudini più alte, il break tarderebbe, lasciando campo libero a un’afa quasi tropicale con notti tropicali (minime sopra 22 °C) in molte città costiere. L’agricoltura guarda con preoccupazione a campi e frutteti: senza piogge significative per due settimane, lo stress idrico potrebbe già mettere a rischio il raccolto.