Caso Garlasco, anche l’amico frate di Marco Poggi dovrà fornire il suo dna
Il frate sarà convocato a breve per un tampone biologico, che permetterà di analizzare il suo profilo genetico nell’ambito di un maxi incidente probatorio richiesto dalla procura, con l’obiettivo di confrontare i nuovi profili con le tracce residue trovate sulla scena del crimine. Questo potrebbe offrire una nuova prospettiva sull’intera vicenda.

Le ombre sul caso e le nuove teorie
Con l’espansione delle indagini, emergono nuovamente ipotesi complottistiche e versioni alternative degli eventi. Alcuni sospetti riguardano presunti abusi sessuali, video compromettenti e bugie nascoste negli anni. Un mese dopo il delitto, don Gregorio Vitali, rettore del santuario della Bozzola, aveva fatto un appello pubblico affinché il colpevole si costituisse. Cinque anni più tardi, lo stesso don Vitali sarebbe stato coinvolto in uno scandalo di ricatto a luci rosse orchestrato da due cittadini romeni, episodio che ha gettato ulteriore ombra su un ambiente già turbato da sospetti e mezze verità. Quasi vent’anni dopo, il delitto di Garlasco rimane uno dei casi più discussi della cronaca italiana. La condanna iniziale di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, ha diviso l’opinione pubblica. Le recenti analisi genetiche e il rinnovato interesse verso figure rimaste nell’ombra potrebbero ribaltare convinzioni consolidate. L’inchiesta avanza con l’obiettivo di raccogliere ulteriori prove biologiche e testimonianze, nella speranza di giungere alla verità.