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Certificati di malattia, cambia tutto: a cosa fare attenzione

La posizione dei medici di famiglia: responsabilità invariata

La Fimmg, il principale sindacato dei medici di medicina generale, ha accolto positivamente la misura, definendola un passo verso una reale semplificazione. Secondo la Federazione, la televisita non riduce in alcun modo la responsabilità professionale del medico, che resta pienamente responsabile della certificazione rilasciata.

La lotta ai certificati falsi resta attiva anche a distanza: il mezzo cambia, ma non cambiano gli obblighi deontologici e legali. L’esperienza maturata durante la pandemia viene indicata come prova concreta che la telemedicina può funzionare, purché inserita in un quadro normativo chiaro e uniforme.

Meno visite fiscali: i dati che alimentano il dibattito

Parallelamente all’aumento dei certificati, si registra un calo dei controlli. Nel primo trimestre 2025 sono state effettuate circa 223 mila visite fiscali, con una diminuzione del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il dato è particolarmente marcato nel settore privato, dove il calo raggiunge l’11,4%, mentre nel pubblico si osserva un lieve aumento del 7,9%. Il rapporto tra controlli e certificati risulta in diminuzione, elemento che riapre il confronto sull’efficacia degli strumenti di verifica e sul rischio di abusi.

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Ricette per pazienti cronici: l’altra novità del decreto

Il DDL semplificazioni interviene anche su un altro fronte rilevante. L’articolo 62 introduce una modifica significativa per le ricette destinate ai pazienti cronici, prevedendo una validità fino a 12 mesi. La misura entrerà in vigore con un decreto attuativo da emanare entro 90 giorni. Sarà il medico a indicare posologia e numero di confezioni, mantenendo comunque la facoltà di modificare la prescrizione in base all’evoluzione clinica del paziente. L’obiettivo è ridurre accessi ripetuti dal medico per terapie già stabilizzate.

Nel complesso, la riforma punta a costruire una telemedicina strutturata, basata su piattaforme affidabili, protocolli condivisi e criteri omogenei. Il superamento delle resistenze culturali passa anche da regole chiare e sostenibili, capaci di conciliare semplificazione amministrativa e tutela del sistema di controllo. Il nodo resta l’attuazione concreta: senza accordi operativi e strumenti adeguati, il rischio è che la norma resti sulla carta, generando aspettative che il sistema non è ancora pronto a soddisfare.

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