Chi è Filippo Manni
Chi conosce Filippo Manni lo descrive come un ragazzo riservato, gentile, appassionato di musica, con un passato da boy scout e una vita apparentemente regolare. Frequentava l’università a Roma, ma ultimamente sembrava distante dagli studi, più attratto dalla possibilità di iscriversi al Conservatorio per coltivare davvero il suo talento con la chitarra.
Era un volto noto in paese, anche per il ruolo pubblico del padre. E proprio per questo, la notizia dell’omicidio ha scosso profondamente l’intera comunità di Racale. «È una tragedia inspiegabile, nata dal nulla», ha dichiarato il sindaco Antonio Salsetti, sottolineando come la famiglia fosse stimata da tutti e mai coinvolta in situazioni problematiche.

Tante domande ancora aperte
L’accusa che oggi grava su Filippo è pesante e incompatibile, almeno all’apparenza, con l’immagine che il paese aveva di lui. Eppure, la scena del crimine e gli elementi raccolti parlano chiaro. Ora sarà la giustizia a stabilire la verità. Mentre Filippo Manni è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario, il paese cerca di elaborare una tragedia che non trova spiegazioni. L’ipotesi che tutto possa essere nato da una discussione legata a un’auto danneggiata non basta a giustificare l’efferatezza del gesto. Restano da chiarire le dinamiche psicologiche, i rapporti familiari, eventuali tensioni rimaste sotto traccia.