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Che botta! Chiara Ferragni, la notizia é appena arrivata

Bilancio in perdita e passività crescenti

L’analisi dei dati finanziari mostra una situazione estremamente delicata. Nel 2023, il gruppo aveva registrato ricavi per 12,55 milioni di euro e una liquidità di 1,9 milioni. Alla fine del 2024, i ricavi sono crollati a 1,75 milioni di euro, segnando un calo dell’86%, mentre la liquidità si è ridotta a soli 3.929 euro. Il bilancio dell’esercizio 2024 si è chiuso con una perdita di 3,37 milioni di euro. A questo si aggiungono quasi 5 milioni destinati a coprire rischi legali, contratti in contenzioso, buonuscite e la chiusura anticipata della sede operativa. Queste passività rendono ancora più difficile intravedere una ripresa nel breve termine.

Gli esperti del settore sottolineano come la perdita di liquidità rappresenti un ostacolo cruciale: senza risorse per coprire le spese correnti, anche la gestione ordinaria diventa problematica. Le cause legali in corso, originate in gran parte dopo lo scandalo “Pandoro Gate”, hanno portato a una situazione di incertezza.

Il tentativo di ricapitalizzazione

Nel marzo 2024, Chiara Ferragni ha effettuato un significativo aumento di capitale, versando 6,43 milioni di euro per ricostituire il patrimonio netto della società e raggiungere il controllo del 99,8% delle quote. Nonostante l’entità dell’intervento, questa iniezione di risorse non si è rivelata sufficiente a ripianare le perdite accumulate e a garantire la sopravvivenza dell’azienda. Lo stesso amministratore unico, Claudio Calabi, ha evidenziato nella relazione di bilancio come il 2025 rimanga un anno caratterizzato da forti incertezze. Il futuro della società dipenderà, in larga parte, dagli sviluppi delle vicende giudiziarie ancora in corso.

Un altro aspetto centrale riguarda la figura di Claudio Calabi. Inizialmente nominato amministratore unico a titolo gratuito, Calabi riceverà, su proposta della stessa Ferragni, un compenso annuo lordo di 220mila euro a partire da gennaio 2025. Questa scelta ha suscitato discussioni, considerando il quadro economico negativo e i numerosi licenziamenti avvenuti nell’ultimo anno. La decisione di assegnare un compenso così elevato in una fase di crisi ha alimentato perplessità anche tra gli osservatori esterni, che si interrogano sulla sostenibilità delle attuali strategie di gestione. Mentre i dati economici certificano la crisi, la comunicazione pubblica di Chiara Ferragni prosegue senza accenni diretti alle difficoltà interne. Sui social, l’imprenditrice continua a condividere momenti di vita privata, viaggi ed eventi, creando una forte discrepanza tra l’immagine pubblica e la realtà aziendale.

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