La polemica sui domiciliari
Una scritta, tracciata con vernice spray nera su un cantiere dell’ex Camera del lavoro di Viareggio, critica apertamente la scarcerazione di Cinzia Dal Pino: “Chi ha soldi ha potere, legge non uguale per tutti. Rip Said Malkoun”. Il messaggio sembra contestare la decisione del giudice di Lucca dopo l’interrogatorio di garanzia. Intanto, sui social, il dibattito rimane acceso tra chi sostiene di comprendere la reazione della donna, legandola al problema della sicurezza sul litorale, e chi ritiene che tale gesto sia stato alimentato dalla propaganda anti-immigrazione, attribuendo la responsabilità alla destra. La scritta precede il corteo silenzioso previsto per sabato 14 settembre, in memoria di Said Malkoun. Alle ore 17, il Forum della Pace Versilia ha organizzato una manifestazione che partirà dal Comune di Viareggio e si dirigerà verso via Coppino, in Darsena, luogo dell’omicidio. (Continua a leggere dopo la foto)
L’ipotesi della falsa identità
Nel frattempo, emergono nuovi dettagli sulla vittima, anche grazie alle sorelle che da Casablanca, in Marocco, hanno chiesto giustizia tramite una tv in lingua araba. Si ipotizza che l’uomo abbia vissuto in Italia per anni sotto un’identità falsa. Il nome con cui era noto alle autorità italiane, comprese le forze dell’ordine, era Said Malkoun, 47 anni, algerino. Tuttavia, il vero nome potrebbe essere Nourdine Naziki, 52 anni, di nazionalità marocchina. Said Malkoun è l’identità presente nelle banche dati e nei verbali di polizia, dove compariva anche in relazione a reati contro il patrimonio, come furti.
Inoltre, risulterebbe che il nome fosse presente nelle pratiche di espulsione, con soggiorni nei Centri per il Rimpatrio (Cpr), ma tali procedure non sembrerebbero essere andate a buon fine. Gli Stati nordafricani contattati dall’Italia non lo avrebbero riconosciuto come loro cittadino e non avrebbero autorizzato il rimpatrio. I familiari, insieme agli amici in Italia, hanno contattato un avvocato a Viareggio per fare chiarezza sulla vicenda. Tra gli accertamenti, si procederà a confermare in modo definitivo l’identità della vittima.