Violenza sessuale: il valore simbolico della sentenza Grillo
La pronuncia del tribunale non è soltanto una decisione giudiziaria, ma assume un significato più ampio. Per Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna, «la decisione di oggi conferma che la violenza sessuale non può essere derubricata a bravata ma è un reato gravissimo che colpisce la libertà e la dignità delle donne. Questa sentenza restituisce forza e credibilità alla parola delle sopravvissute».
Un concetto ribadito da Bongiorno, che ha trasformato il processo in un caso emblematico contro il victim blaming: «Ha un forte valore per tutte noi. In processi come questo, si fanno migliaia di domande: se rispondi ‘non ricordo’, ti accusano di mentire. Si teme di non essere credute, ma noi avevamo una certezza: la verità della vittima».

La commozione dell’avvocato Giulia Bongiorno
L’avvocata Bongiorno ha poi ricordato la difficoltà del percorso legale: «All’inizio ero indecisa se accettare: sembrava un caso senza evoluzioni. Ma dopo aver visto la mia assistita – distrutta, etichettata come ‘mezza pazza’ da un lato e ‘assetata di sesso’ dall’altro – ho capito che dovevamo esserci. Abbiamo lavorato in salita, contro un clima tossico».
Infine, Bongiorno ha descritto la reazione della giovane subito dopo la sentenza: «È scoppiata in lacrime, lacrime di gioia, piangeva e mi ringraziava». Una testimonianza che restituisce l’impatto umano di un processo che ha travalicato i confini giudiziari per diventare un simbolo di resistenza e di fiducia nella giustizia.
Dal canto suo, la difesa degli imputati non ha nascosto la propria delusione. L’avvocato Enrico Grillo ha commentato: «Siamo molto delusi, ribadiamo il fatto che siamo convinti della nostra innocenza. Proseguiremo nei gradi di giudizio successivi. Aspettiamo i motivi della sentenza e poi ovviamente proporremo appello».