Posizione dell’Italia sui Volenterosi
Il ministro ribadisce che l’Italia non sarà coinvolta nell’invio di truppe. «La nostra linea non cambia» afferma. «Qualcosa che riprenda l’articolo 5 pare una protezione adeguata. E non permette ai russi di dire: mandate truppe ai confini, state provocando di nuovo».
Inoltre, secondo Crosetto, «oggi la proposta con più peso è quella di Meloni». La partecipazione del generale Portolano agli incontri a livello di Stati maggiori «non modifica la posizione italiana», che rimane orientata verso la diplomazia.

Meloni mediatrice tra USA e Europa
Crosetto sottolinea il contributo della premier: «Questo percorso di dialogo tra Europa e Stati Uniti ha avuto come collante Giorgia Meloni. Senza la sua presenza, pazienza, umiltà e preparazione non saremmo arrivati a questo punto. In questa vicenda ha fatto un pezzo di storia».
Pur non aderendo ai Volenterosi, l’Italia ha mantenuto un ruolo centrale: «Sostenere senza partecipare ha consentito a Meloni di rimanere centrale» dice Crosetto. «Il fatto che Kiev e Washington abbiano proposto Roma come sede dei colloqui lo dimostra».

Trump e il Nobel per la pace
Infine, una battuta sull’ex presidente americano: «Se hanno dato il Nobel a Obama per una pace che non ho neanche capito quale fosse, allora dico: se Trump fermasse la guerra a Gaza e in Ucraina, gli darei anche due Nobel».
L’intervista di Crosetto si chiude legando la prospettiva di pace a un equilibrio tra deterrenza militare, diplomazia europea e centralità della Nato come garanti della sicurezza internazionale.