I sintomi del meningioma
I sintomi del meningioma dipendono dalla sua posizione e dalla pressione esercitata sul tessuto cerebrale. Tra i più comuni vi sono crisi epilettiche in chi non ne aveva mai sofferto, disturbi della vista, problemi di linguaggio, debolezza agli arti e cambiamenti comportamentali o cognitivi. Sandro Giacobbe aveva raccontato di un episodio in cui, dopo colazione, percepì un braccio addormentato e un lato della bocca che “tirava”. Da quel momento iniziò il percorso diagnostico che lo portò all’intervento chirurgico e alle terapie. La sopravvivenza a 5-10 anni dalla diagnosi di meningioma può superare il 90%, segnalando che, se diagnosticato precocemente, è una patologia gestibile.
Diagnosi, cura e fattori di rischio
La diagnosi di meningioma si basa su esami radiologici come TAC e risonanza magnetica, spesso accompagnati da biopsia per confermare il tipo di tumore. Secondo quanto riporta Fanpage.it, la cura varia a seconda della posizione, delle dimensioni e delle condizioni generali del paziente: piccoli meningiomi benigni possono essere solo monitorati, mentre tumori più grandi o invasivi richiedono asportazione chirurgica e talvolta radioterapia, come la radiochirurgia stereotassica o la radioterapia a intensità modulata. Tra i fattori di rischio noti ci sono l’esposizione a radiazioni durante l’infanzia, gli ormoni sessuali femminili, la terapia ormonale sostitutiva e l’obesità. Tra le cause ereditarie, una rara condizione chiamata neurofibromatosi aumenta il rischio di sviluppare meningiomi.