Conte inaspettatamente presente: il segnale che cambia tutto
A catalizzare l’attenzione è stata la presenza di Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle, invitato ufficialmente, ha scelto di partecipare, lanciando un messaggio politico preciso.
Onorato si è rivolto direttamente a lui: “Hai trasformato un Movimento antipolitico in una forza di governo. Il tuo lavoro è prezioso”.
Conte ha replicato con toni concilianti ma significativi: “Sono interessato a costruire un progetto progressista che sia un’alternativa credibile al governo Meloni. Il dialogo ci sta”. Un passaggio che molti osservatori interpretano come un’apertura verso una futura alleanza, ma anche come un segnale di distacco dalle rigidità interne del PD.


Le parole di Salis: “Basta con la gara a chi è più di sinistra”
Tra gli interventi più applauditi, quello di Silvia Salis, che ha sintetizzato la filosofia del nuovo movimento: “Non siamo contro qualcuno, ma a favore del futuro. Basta con la corsa a chi è più di sinistra o più radicale. Quello che conta è l’unione”.
Una dichiarazione che fotografa l’intento del Progetto Civico Italia: superare le etichette tradizionali e costruire un percorso fondato su pragmatismo, dialogo e concretezza amministrativa.
Il sindaco di Roma Gualtieri ha aggiunto: “Le forze del civismo e dell’associazionismo sono oggi risorse preziose per un centrosinistra vincente e di governo”.
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Un centro in fermento e la corsa alla leadership
Con la nascita del Progetto Civico Italia, la competizione nel cosiddetto “nuovo centro” è ufficialmente aperta.
Le parole chiave dell’evento – riformismo, dialogo e civismo – delineano un orizzonte politico che mira a spostare l’asse del centrosinistra, ma resta il dubbio su chi ne prenderà il controllo.
L’esperienza della Leopolda di Matteo Renzi e il rinnovato protagonismo di Bettini e Onorato rendono il quadro ancora più complesso: una sfida interna al PD che potrebbe cambiare le alleanze e mettere in discussione la stessa posizione di Elly Schlein.
Il messaggio lanciato da Roma è chiaro: nel centrosinistra si muove un piano alternativo, e la battaglia per la guida del fronte progressista è solo all’inizio.