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“Costretto a fare un passo indietro”. La rabbia di Giorgia Meloni e il clamoroso annuncio

Polemiche politiche e reazioni dei partiti

Non si sono fatte attendere le reazioni delle forze di opposizione. Il deputato Angelo Bonelli (Avs) ha denunciato un aumento che avrebbe portato lo stipendio di Brunetta da 250 mila a oltre 310 mila euro annui, accusando il governo di voler “moltiplicare i propri compensi” mentre i salari dei lavoratori comuni restano modesti. Anche Nicola Fratoianni (Avs) ha criticato il raddoppio della spesa per le retribuzioni dei vertici del Cnel, sollevando ulteriori interrogativi sull’opportunità dell’intervento.

Dal M5S, il capogruppo Dario Carotenuto ha parlato di una scelta che tutela la “casta” e ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare indirizzata alla premier Meloni e al ministro dell’Economia Giorgetti. Anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha commentato su X: “Giorgia Meloni non trova i soldi per aumentare gli stipendi al ceto medio ma li trova per aumentare il poltronificio di Brunetta”, intervenendo con una critica sull’uso dei fondi pubblici.

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Renato Brunetta e Giorgia Meloni, confronto sulla questione stipendio Cnel

Renato Brunetta ha annunciato la revoca della delibera

Renato Brunetta ha voluto chiarire che il Cnel non ha proceduto ad alcun adeguamento autonomo, limitandosi ad applicare la sentenza della Corte Costituzionale. Ha spiegato che il nuovo tetto retributivo sarà fissato a 311.658,53 euro a partire dal 1° agosto 2025. Inoltre, la cifra di 1,5 milioni di euro non rappresenta un aumento individuale ma il massimo di spesa previsto per il 2026, includendo indennità, contributi e gestione separata Inps. L’Assemblea plenaria del Cnel ha approvato questa previsione di spesa nella seduta del 23 ottobre, senza voti contrari. Tuttavia, la vicenda ha riacceso il dibattito sulla gestione delle risorse pubbliche e sulla necessità di trasparenza nelle decisioni riguardanti i vertici istituzionali.

A fronte delle reazioni negative, lo stesso Renato Brunetta ha annunciato la revoca della delibera. In una nota ufficiale ha motivato la decisione spiegando di voler evitare “strumentalizzazioni” che potessero ledere la credibilità del Cnel e interferire con il dibattito politico in corso. Brunetta ha ribadito il proprio senso di responsabilità e la necessità di tutelare il prestigio dell’istituzione da lui presieduta.

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