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Covid, arriva la variante “Xe”: quanto è contagiosa e quanto è grave

Dal 1° Aprile 2022 l’Italia è uscita dallo stato d’emergenza per il Covid-19. La popolazione italiana è vaccinata quasi al 90% e i casi, nonostante siano ancora numerosi, riesco ad essere controllati senza troppe difficoltà dal sistema sanitario italiano. Che dire? Il nostro bel Paese sembra pronto a tornare alla normalità, passo dopo passo, mantenendo sempre alta l’attenzione: perchè il Covid non è scomparso e dobbiamo imparare a conviverci. Una brutta notizia, ad esempio, è giunta nelle ultime ore dal Regno Unito dove stanno monitorando una nuova variante del Covid, definita Xe. Vediamo tutte le informazioni utili al riguardo. (Continua a leggere dopo la foto)

Covid, arriva la variante “Xe”: quanto è contagiosa e quanto è grave

Una nuova variante del Covid-19, definita Xe, è stata individuata nel Regno Unito. Come riportato da The Independent, la Uk Health Security Agency (Ukhsca) ha annunciato di aver avviato il monitoraggio di una mutazione ricombinante dei ceppi BA.1 e BA.2, riscontrata in 600 persone. Come riporta dall’Adnkronos, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto sapere che “le prime stime” indicano un possibile “vantaggio del tasso di crescita di circa il 10% rispetto a BA.2, ma questo dato richiede un’ulteriore conferma”.

Nonostante si ipotizzi, quindi, un 10% in più di contagiosità per Xe rispetto a Omicron 2, l’Oms ha tenuto a precisare che, finché non saranno riportate “significative differenze nella trasmissibilità del mutante e nelle caratteristiche della malattia che provoca, inclusa la gravità, Xe sarà considerata una variante appartenente al ceppo di Omicron. Che dire? Dopo due anni il Covid-19 continua a mettere alla prova gli scienziati. Vediamo insieme le parole della dottoressa Susan Hopkins. (Continua dopo la foto)

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Le parole della dottoressa Susan Hopkins

La variante Xe esiste e va monitorata perchè potrebbe sostituire l’Omicron, da cui deriva. Come riportato dal Corriere della Sera, Susan Hopkins, consulente medico di riferimento dell’Ukhsca, su questa nuova mutazione del Covid-19 ha dichiarato: «Le varianti ricombinanti non sono un evento insolito, in particolare quando ci sono diverse varianti in circolazione e molte sono state identificate nel corso della pandemia fino a oggi. Come con altri tipi di varianti, la maggior parte morirà in tempi relativamente brevi. Fino ad adesso non ci sono prove sufficienti per trarre conclusioni sulla trasmissibilità, sulla gravità o sull’efficacia del vaccino». Per ora dunque non ci resta che attendere ulteriori studi per scoprire cosa accadrà con Xe.

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