Victoria, il defibrillatore interno e la gravidanza
I sanitari hanno deciso di impiantare un defibrillatore interno a Victoria, per proteggerla da potenziali nuovi arresti cardiaci. Nonostante la complessità della situazione, la donna ha mostrato una sorprendente forza di volontà: “Tre settimane dopo ero di nuovo in campo a giocare a netball. Ogni volta che il dispositivo si attivava, era una scossa, ma potevo tornare a vivere”.
Nel febbraio 2021, Victoria ha scoperto di essere incinta. La gravidanza ha aumentato ulteriormente i rischi per la sua salute, imponendo nuove sfide. “La gravidanza metteva pressione sul mio cuore. Sono andata più volte in arresto, ma il defibrillatore mi salvava ogni volta”. I medici hanno monitorato attentamente la situazione, fino a individuare la causa scatenante degli episodi ricorrenti.
Leggi anche: Musica italiana in lutto: ci ha lasciato un mito

La diagnosi
La diagnosi è arrivata a 24 settimane di gestazione: Victoria era affetta dalla malattia di Danon, una rara patologia genetica determinata da una mutazione del gene LAMP2. Questa condizione ha un impatto significativo sull’aspettativa di vita, che si attesta in media sui 19 anni per i maschi e 24 anni per le femmine. Victoria è stata la prima nella sua famiglia a ricevere questa diagnosi, evidenziando la rarità della patologia.
Oggi, Victoria affronta ogni giorno consapevole della complessità del suo quadro clinico. La sua vicenda rappresenta un caso di resilienza di fronte alle difficoltà e testimonia i progressi della medicina moderna nelle emergenze cardiache. La capacità di ripresa dopo un arresto cardiaco così prolungato resta un fatto eccezionale, che ha suscitato l’interesse della comunità scientifica internazionale.