Un piano meticoloso per tornare a Liverpool senza rischi
Secondo la ricostruzione di Goncalves, Jota aveva preso a noleggio un’auto con l’intenzione di raggiungere Santander, da dove avrebbe preso un traghetto per Plymouth. Da lì, avrebbe proseguito in auto fino al centro sportivo del Liverpool. Un viaggio di circa 20 ore, pianificato con attenzione e prudenza. Lunedì avrebbe dovuto presentarsi al raduno precampionato con il club inglese. A fargli compagnia, il fratello André, descritto come “un compagno fantastico”, che aveva deciso di accompagnarlo per trascorrere più tempo insieme. “Mi aveva detto che si sarebbero fermati a Burgos per la notte, in hotel. Non volevano guidare fino a tardi. Diogo era coscienzioso, lucido, e molto professionale”, ha dichiarato Goncalves.

Un viaggio notturno scelto per un motivo semplice: faceva più fresco
“Non era una corsa notturna da sballo, ma una scelta sensata. Guidare di notte, con temperature più basse, era più sicuro e più comodo per lui. La sua famiglia avrebbe preso un volo in un secondo momento”, ha aggiunto. Goncalves, che lavora presso l’Ospedale São João di Porto, ha seguito Diogo quotidianamente per una settimana. Secondo lui, il recupero era stato straordinario: il polmone era in via di guarigione e il dolore era scomparso. “Era emozionato, fiducioso e non vedeva l’ora di tornare a giocare. Aveva rinunciato alla tournée in Giappone con il Liverpool per completare la riabilitazione, ma era convinto che quella stagione sarebbe stata speciale”, ha evidenziato. Il funerale di Diogo Jota è previsto per sabato mattina a Gondomar, vicino a Porto, la sua città natale. Appena due settimane fa aveva sposato la compagna, madre dei suoi tre figli. La veglia funebre si terrà oggi pomeriggio.